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bellissima rivisitazione dei luoghi esemplari,dei comportamenti tipici dei personaggi di Paul Auster in cui il banale non è mai presente.
C'è qualcosa di monco in questa narrazione; due storie che avrebbero dovuto chiudere un cerchio che invece è rimasto lì, come un pacman con la bocca spalancata. Manca una fetta, una fetta che avrebbe dato unicità e coerenza al tutto; un pacman divorato a sua volta da un agghiacciante epilogo. La scrittura perfetta di Auster in un racconto imperfetto.
Un libro apologetico sul valore terapeutico dell'invenzione e della narrazione e sull'inelluttabile avvento del reale. Un uomo al buio della notte della sua stanza cerca di evitare di affrontare i lutti propri e della sua famiglia ( di sua figlia e di sua nipote entrambe con lui conviventi)immaginando una storia sull'America e su un'improbabile guerra civile sul suo territorio. La sua creatura - il protagonista della storia da lui inventata - deve uccidere chi sta generando questa storia: "un suicidio indiretto". E' chiaro fin dall'inizio l'epilogo di questa missione "suicida", come è chiaro che per quanto ci si possa mettere di impegno non ci si può sottrarre dalla storia vera della propria vita. Il dolore non si esorcizza ma si affronta e ogni volta che sopraggiunge l'alba di un nuovo giorno si deve essere pronti ad andare incontro al nostro "folle mondo che viene avanti rotolando".Un libro da leggere a luci soffuse e con partecipante ed umana compassione.
Recensioni
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Se è vero, come sosteneva Giordano Bruno, che l'universo contiene infiniti mondi, che esistono infinite possibilità di vivere un'altra esistenza, allora forse gli scrittori possono realmente creare delle realtà parallele attraverso i loro romanzi. Possono far vivere i loro personaggi, renderli coscienti, attribuire loro pensieri e desideri che assumono col tempo una loro autonomia. In fondo August Brill ha solo immaginato la vita del caporale Owen Brick. Durante una delle sue notti insonni, passate a osservare il buio nella grande casa del Vermont, August Brill immagina il suo romanzo fantapolitico, immagina che gli Stati Uniti, all'indomani dalla prima, risicata, vittoria elettorale di George Bush, si siano rivoltati contro gli Stati confederali e abbiano chiesto l'indipendenza, facendo scoppiare una guerra civile. In questo nuovo mondo, in cui ovviamente non c'è stato nessun 11 settembre, ma dei lunghi anni di scontri intestini tra Stati indipendenti e federali, qualcuno ipotizza una soluzione drastica per uscire dalla crisi: uccidere il responsabile della guerra civile, ovvero il suo ideatore, cioè proprio August Brill.
Una storia lunga una notte d'insonnia, durante la quale si gioca una battaglia decisiva tra la vita e la morte. Mentre il caporale Owen Brick escogita il suo piano per porre fine alla guerra civile, August Brill si distrae dalla storia che sta inventando, per immergersi nel vortice dei suoi ricordi. La morte di sua moglie Sonia, stroncata da un cancro pochi mesi prima, l'incidente in cui è rimasto coinvolto e che lo ha costretto sulla sedia a rotelle, e poi il trasloco a casa di sua figlia Miriam, reduce da un divorzio. Le notti sono insonni per tutti, nella grande casa del Vermont, per il nonno ma anche per Sonya, sua nipote ventenne, studentessa di cinema che piange il suo fidanzato Titus morto in Iraq. Tre solitudini profonde, che nel cuore della notte cercano di costruirsi nuovi mondi e nuove certezze, nel vano tentativo di ignorare la vita reale e la sua profonda tristezza.
Mentre i rumori della lunga notte fanno cigolare gli stipiti delle porte e le assi del pavimento, August brancola nel buio, indeciso se far vivere i suoi sogni o soccombere ai suoi intenti più reconditi. Ma la realtà si rivelerà ben più complessa delle elucubrazioni di un vecchio scrittore, e la vita, ancora una volta, coglierà di sorpresa l'uomo e gli infiniti mondi che si è fabbricato.
Un romanzo che, ancora una volta, offre un saggio della profondità di Paul Auster, capace di penetrare in ogni piega dell'esistenza, di leggerne i segnali più nascosti e restituirceli in tutta la loro cristallina limpidezza. Un libro sulla vita e sulla morte, labirintico come un incubo e criptico come l'inconscio, da leggere e da rileggere, con lentezza, assaporandone ogni singola, illuminante frase.
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