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Dopo il premio Nobel 2005 Harold Pinter ha ricevuto più recentemente a Torino (marzo 2006) il premio Europa per il teatro. Un convegno internazionale svoltosi al Teatro Stabile ha toccato i disparati aspetti dell'ormai classica opera pinteriana. In concomitanza usciva un volumetto di testi teatrali nella traduzione rinnovata di Alessandra Serra. Basterebbe la sensibilità della sua restituzione linguistica di quell'universo scenico a rendere preziosa ai teatranti e ai semplici lettori questa raccolta composta in accordo con l'autore per completare l'edizione italiana della sua opera. In appendice il discorso pronunciato a Stoccolma per il Nobel: Arte verità e politica sintesi estetica e morale della vita dell'artista. Una fermezza intellettuale fiera e risoluta nell'intransigenza profetica dello scrittore sostiene le modalità creative da cui scaturiscono i suoi personaggi: Tra la mancanza di dati e l'ambiguità di ciò che dicono vi è un territorio che non solo vale la pena ma che non si può fare a meno di esplorare. Con toni e sollecitazioni diversi ciò traspare dai testi scritti nel periodo dal 1958-59 al 1993. Un leggero fastidio è un radiodramma in cui rivive la costante del passato infausto dei protagonisti tornato a minacciare il presente con l'immagine della vespa caduta nella marmellata. Il rapporto tra madre e figlio è centrale nel dramma di voci Una serata fuori mentre Voci di famiglia testimonia in echi silenzi e dialoghi mancati l'effetto non comunicativo d'uno scambio epistolare fra parenti. Una specie di Alaska è il dramma di una donna uscita da un coma trentennale. Victoria Station è giocato con ambiguità e malintesi comici sul dialogo fra un tassista e il suo centralinista. Brutalità d'accenti e sensibilità reattiva stabiliscono l'equilibrio singolare di Chiaro di luna testo che ricompone una meditazione sulla morte crudele e serena insieme.
Gianni Poli
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