L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Carlo Fruttero senza Franco Lucentini rimarrà pur sempre un solido autore di romanzi ma non è la stessa cosa. Quello che di bello i due, insieme, sono stati capaci di scrivere è, ancora oggi, sotto gli occhi di tutti: capolavori dalla genialità, soprattutto giallistica, rimasta insuperata. E comunque, anche se la produzione letteraria del singolo Fruttero non eccelle di idee e formule particolarmente brillanti (scrittura a parte), questo libro di ricordi è quanto di più interessante sia dato leggere a proposito della vita di uno scrittore affermatosi in Italia nel secondo dopoguerra, con Torino, ed i torinesi, al centro d’ogni sua conseguente evoluzione. A parte il ritratto che di Lucentini stesso, inevitabilmente, in poche pagine mirabilmente pen-nella, si riesce a comprendere bene di come parte del mondo letterario italiano sia stato, all'inizio e per lunghi anni “guidato”, e forse “condizionato”, da un ristretto gruppo di eccellenze dimoranti all’interno del salotto buono di casa Einaudi. C. Matar
Il titolo incuriosisce: è una canzoncina un po' osée, produzione seriale del dott. Anacleto Francini (in arte Bel Ami), padrone di casa della famiglia Fruttero, gloria in disarmo del varietà degli anni Venti, nel cui domicilio, in piazza Statuto, il giovane Carlo veniva mandato dai genitori a pagare l'affitto durante la guerra. Lo spiega l'Autore in uno dei quaranta pezzi che compongono il libro, ricordi di una vita, ritratti di amici e persone conosciute, a volte nomi famosi (Giulio Einaudi, Italo Calvino e più ancora la moglie Chichita, Pietro Citati, i vari Mondadori e Formentor). E soprattutto Franco Lucentini, ritratto con affettuosa indulgenza, nella sua radicale inettitudine alla vita. Antifascista "riluttante", Fruttero parla anche del suo rapporto (o meglio non rapporto) con la politica, di cui - da bravo torinese - non sopportava eccessi, protagonismi, fanfaronate. Chiudono il libro, buoni ultimi, i ricordi del tenerissimo nonno, in ascolto rapito dei suoi deliziosi nipotini, e in genere di tutti i bambini, "alieni capitati per caso in questo mondo".
Un vecchio signore della letteratura ci apre la sua raccolta di francobolli di memoria, alcuni rari, altri meno, ma tutti piacevoli.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore