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L'idea di fondo è semplice e intellettualmente onesta: non si può essere liberi se non si ha la possibilità (come accade nelle aziende) di definire i propri obiettivi, ma si è solo valutati in modo ossessivo e soggettivo su quanto viene deciso da altri. Scorrevole e brillante, solo un pò ripetitivo in alcune parti.
Il merito è certamente nella scelta del tema, molto interessante ed attuale, ma il libro è molto polarizzato su posizioni "di sinistra" e ripetitivo. Non sono riuscito a terminarlo.
Non è che l'inizio....speriamo
Recensioni
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Michela Marzano è una filosofa italiana che lavora a Parigi. In questo libro ragiona sui problemi e sulle assurdità che nascono dall'estensione di modelli e metafore aziendali alla vita privata e pubblica. Una parte della letteratura economica ha ben messo in evidenza che l'impresa propone e impone ai suoi dipendenti modelli di ragionamento e rappresentazione del mondo. È un fatto inevitabile, le cui implicazioni, però, vanno bel oltre il mondo del lavoro. Infatti, le persone tendono a estendere i modelli mentali, in maniera inconsapevole, anche a situazioni diverse da quelle dove li hanno appresi. Da questo micro-fondamento implicito parte il libro: i valori inculcati dalle organizzazioni ai propri dipendenti possono rappresentare una forma di manipolazione che amplia e cambia il conflitto tra impresa e lavoratore e determina uno sfruttamento subdolo e completo perché influenza anche la sfera privata e crea paradossi difficili da vivere. Apprendere significa imparare regole e fissare comportamenti: come si può allora, imparare ed essere allo stesso tempo flessibili (una delle necessità imposte ai lavoratori)? Anche l'ottimismo diventa una trappola. L'idea che si possa fare tutto che il successo dipenda solo dall'impegno e da capacità completamente malleabili condanna i lavoratori a sentirsi colpevoli, inadeguati e frustrati, quando le cose vanno male (sul lavoro o nel privato). La manipolazione prende anche un'altra forma: i metodi aziendali sono ritenuti efficienti; diventa quindi naturale applicarli alla politica e alla stessa ricerca scientifica, con risultati assurdi. Questo libro serve dunque anche a capire il ruolo della filosofia: discutere e analizzare i concetti e le parole, mostrarne significati e limiti, per cercare di uscire dalle trappole del linguaggio.
Marco Novarese
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