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Estensione del dominio della manipolazione. Dalla azienda alla vita privata - Michela Marzano - copertina
Estensione del dominio della manipolazione. Dalla azienda alla vita privata - Michela Marzano - 2
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Descrizione


La società in cui viviamo è dominata dai modelli del successo e della realizzazione personale. Il valore di ciascuno viene misurato in termini di "competenze" e "risultati", in una sovrapposizione di vita professionale e privata, e sempre più spesso si assiste all'estensione dei concetti peculiari del management aziendale alla dimensione più intima dell'esistenza. Sul lavoro vengono richiesti, al tempo stesso, autonomia e conformismo, spirito d'iniziativa e adesione totale alla mission. Ma quale autonomia può avere chi è libero nel modo di realizzare un obiettivo ma non ha alcuna voce in capitolo nella sua definizione? Inoltre, nel momento in cui gli obiettivi prefissati non sono raggiunti, vengono messe in discussione competenze e autonomia. Proprio dall'incoerenza di questi messaggi nasce il disagio della contemporaneità. L'autrice, filosofa e ricercatrice presso il CNRS a Parigi, attacca l'idea diffusa secondo cui l'individuo acquisisce dignità e valore soltanto attraverso il lavoro. Si tratta, in realtà, di un tranello concettuale che consente ai manager di chiedere ai loro impiegati una cosa e il suo contrario: ambiziosi risultati lavorativi e realizzazione personale, impegno e flessibilità, autonomia e conformità alla cultura aziendale. Questa sottile manipolazione spinge le persone a considerare se stesse come gli "imprenditori" di una piccola "azienda" che coincide con la propria vita, sempre in bilico tra un obbligatorio successo e il rischio del fallimento.
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Dettagli

2009
202 p., Rilegato
9788804591290

Valutazioni e recensioni

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Gianluca
Recensioni: 4/5

L'idea di fondo è semplice e intellettualmente onesta: non si può essere liberi se non si ha la possibilità (come accade nelle aziende) di definire i propri obiettivi, ma si è solo valutati in modo ossessivo e soggettivo su quanto viene deciso da altri. Scorrevole e brillante, solo un pò ripetitivo in alcune parti.

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M. Massone
Recensioni: 2/5

Il merito è certamente nella scelta del tema, molto interessante ed attuale, ma il libro è molto polarizzato su posizioni "di sinistra" e ripetitivo. Non sono riuscito a terminarlo.

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Andrea
Recensioni: 5/5

Non è che l'inizio....speriamo

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Recensioni

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Voce della critica

Michela Marzano è una filosofa italiana che lavora a Parigi. In questo libro ragiona sui problemi e sulle assurdità che nascono dall'estensione di modelli e metafore aziendali alla vita privata e pubblica. Una parte della letteratura economica ha ben messo in evidenza che l'impresa propone e impone ai suoi dipendenti modelli di ragionamento e rappresentazione del mondo. È un fatto inevitabile, le cui implicazioni, però, vanno bel oltre il mondo del lavoro. Infatti, le persone tendono a estendere i modelli mentali, in maniera inconsapevole, anche a situazioni diverse da quelle dove li hanno appresi. Da questo micro-fondamento implicito parte il libro: i valori inculcati dalle organizzazioni ai propri dipendenti possono rappresentare una forma di manipolazione che amplia e cambia il conflitto tra impresa e lavoratore e determina uno sfruttamento subdolo e completo perché influenza anche la sfera privata e crea paradossi difficili da vivere. Apprendere significa imparare regole e fissare comportamenti: come si può allora, imparare ed essere allo stesso tempo flessibili (una delle necessità imposte ai lavoratori)? Anche l'ottimismo diventa una trappola. L'idea che si possa fare tutto – che il successo dipenda solo dall'impegno e da capacità completamente malleabili – condanna i lavoratori a sentirsi colpevoli, inadeguati e frustrati, quando le cose vanno male (sul lavoro o nel privato). La manipolazione prende anche un'altra forma: i metodi aziendali sono ritenuti efficienti; diventa quindi naturale applicarli alla politica e alla stessa ricerca scientifica, con risultati assurdi. Questo libro serve dunque anche a capire il ruolo della filosofia: discutere e analizzare i concetti e le parole, mostrarne significati e limiti, per cercare di uscire dalle trappole del linguaggio.
Marco Novarese

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Conosci l'autore

Michela Marzano

1970, Roma

Michela Marzano vive a Parigi dal 1999, dove è arrivata dopo un dottorato di ricerca in Filosofia alla Normale di Pisa con Remo Bodei. A 36 anni ha ottenuto l'abilitazione come professoressa universitaria, e attualmente è direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali (SHS - Sorbona) e professore ordinario di filosofia morale presso l'università Paris Descartes.Fra gli ambiti di ricerca di cui Marzano si occupa o si è occupata, ricordiamo quelli del corpo e del suo statuto etico, l'etica sessuale e l'etica della scienza medica, la filosofia morale specialmente in relazione alle sue implicazioni teoriche nelle norme di comportamento.Dirige una collana di saggi filosofici per le Edizioni PUF.Fra le sue pubblicazioni in italiano ricordiamo Straniero nel corpo. La passione...

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