L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ammetto, mi sono avvicinato a questo libro perché attratto dalla copertina: la foto di uno tra i maestosi palazzi che si affacciano su Central Park. Mi piace l’ambientazione newyorkese e il commento sul retro di copertina mi parla di storie legate al mondo dei media americani. Mi sembra abbastanza per comprarlo e posso ora dire di aver fatto un buon acquisto, soprattutto una buona lettura. La trama è costituita dall’intreccio di 5 storie personali. Tutto ruota sulla figura maestosa del sessantenne opinionista Murray Twaite, affascinante, contraddittorio e ingombrante. Ma è l’affanno dei trentenni Marina, Danielle, Julius e del ventenne Ciccio, che fanno la storia; e la storia è fatta d’inquietudini di persone che hanno molto, ma sentono di non avere abbastanza, forse sopraffatti da una miriade di stimoli, o forse bloccati, messi in ombra dalla figura imponente e un po’ egocentrica di Murray. Il libro è scritto molto bene e la scrittrice si prende il tempo per approfondire i personaggi. Alla fine viene fuori un ritratto molto vivace e realista della società liberal newyorkese. Il ritmo è a tratti un po’ lento e forse mi sarei aspettato una trama con eventi un po’ più incisivi (anche se poi l’orrore dell’11 Settembre si inserisce d’improvviso nei capitoli finali), tuttavia il libro è bello da leggere e ricco di spunti di grande attualità. Una bella scoperta
Mi spiace constatare che per ora nessuno abbia speso qualche parola per questo libro che io ho letto perchè ispirata dalla trama e che non mi ha deluso, anzi. Lo consiglio perchè di questi tempi di libri scritti bene, con linguaggio proprio e scorrevole, una storia interessante e non superficiale, ce ne sono pochi e questo è uno dei pochi.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La letteratura metropolitana è una delle costanti forti della produzione americana, figlia legittima d'una società nella quale la città-metropoli è stata vissuta come la dimensione simbolica su cui si proiettano le vicende degli individui, i loro drammi, le tensioni delle passioni che li coinvolgono. E metropoli, su tutte, è naturalmente New York, frontiera delle sublimazioni che il vissuto quotidiano consuma in un tempo collettivo che pare sempre a-storico. Di questi simbolismi, poi, il giornalismo è ovviamente il contenitore che meglio esprime la dinamica delle tensioni che si scatenano tra sentimenti e realtà; ed ecco costruito lo sfondo dentro il quale si svolge il lento racconto di questa bella storia, centrata su una grande "firma" dei media newyorchesi, l'"imperatore"appunto del titolo. Come ogni "firma" del giornalismo, Murray Thwaite, mezza età, affascinante, seduttivo, liberal per come di dovere, è un moralista di belle parole, che nel privato delle sue pulsioni consuma poi forti e miserande contraddizioni; è su queste che la vicenda intreccia i suoi personaggi, la bellissima figlia Marina, l'amica disincantata ma fragile dentro, il critico (ovviamente) gay, e i saliscendi che Wall Street impone al mondo agiato e frivolo che ruota attorno ai giornali, alla televisione e ai salotti della cultura mondana. L'ingresso nella storia metropolitana del giovane nipote dell'"imperatore", provinciale, candido a suo modo, diventa il grimaldello che squinterna l'apparato dentro il quale Murray ha saputo montare il suo successo, e la sua credibilità morale, di intellettuale progressista, critico d'una società cui l'11 settembre impone intanto (il 9-11 piomba improvviso sulla parte conclusiva della storia) un angoscioso ripensamento di comportamenti, valori, costume individuale e collettivo. Giocato su piani multipli di contrasto e di dialettica narrativa (giovani-vecchi, morale-vizi, metropoli-provincia, apparenza-realtà), il libro, che è stato un grande successo negli Stati Uniti e al mercato editoriale di Francoforte, è un interessante e ironico scandaglio dentro i recessi ombrosi della nuova aristocrazia mondiale, quella dei mass media.
Mimmo Candito
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore