Il sentiero dei nidi di ragno

Ho amato Pin sin dalle prime pagine con quel suo modo particolare di relazionarsi con i grandi quasi come sd avesse fin troppa fretta di crescere. Sempre attraverso gli occhi di Pin viviamo il periodo successivo all' otto settembre '43 percepito come qualcosa di astratto e la figura di Lupo Rosso che è quasi idealizzato. La crescita di Pin è lenta e talmente graduale che si arriva alla fine del romanzo quasi trascinati tutto d'un fiato fino all'ultimo. La prima caduta delle illusioni si ha già quando Pin ruba la P38 dal soldato tedesco e da lì sarà tutto un tuffo nella storia; nonostante tutto il protagonista fino alla fine rimane comunque ingenuo (non faccio spoiler!!) E Calvino lascia sottese molte cose. Quando lo lessi per la prima volta il romanzo non mi piacque, rileggendolo ho cambiato completamente opinione, forse non era il tempo giusto per leggerlo; ora mi è piaciuto molto e mi ha fornito molti spunti per riflettere anche su questioni importanti. Per esempio, la voglia di Pin di crescere velocemente; non accade anche al giorno d'oggi che noi giovani specialmente cerchiamo di mostrarci più grandi di quanto non siamo? Cosa pensate di questo libro? E dei libri di Calvino? Qual è il suo libro che vi piace di più?

É sicuramente un buon libro. La lettura é di facile comprensione e non richiede alcuni sforzo mentale. Calvino aveva 23 anni quando scrisse questo breve romanzo e questa edizione presenta al suo interno una prefazione in cui egli stesso afferma di aver effettuato delle modifiche sul brano nel corso degli anni. Leggetelo perché é un piccolo frammento di ricordo di un Italia che non esiste piú ma che comunque riguarda tutti noi.

Un altro Calvino...bellissimo anch'esso