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Anno edizione: 2023
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Ha cambiato il mio modo di vedere la vita. Indipendentemente dal valore formativo in campo economico, alto comunque, è un testo che ti fa riappacificare con la tua storia personale e vedere il mondo più così com'è e meno di come si pensa (vorrebbe) che fosse. Consiglio di leggere prima "giocati dal caso" dello stesso autore e poi questo. A volte non si crede che possano ancora esserci testi in grado di cambiarti la vita, poi invece succede. Meraviglia dei libri.
un libro molto profondo dal triste reale dalla quale oggi siamo presi,anche s'è ripetitivo e si dilunga nel ripetere idee tratte nei primi passi del libro,la crisi finanziaria i fallimenti quotidiani sono solo frutti della irresponsabilità umana,Taleb c'illumina che la via della quale l'uomo può uscire da questo tunnel di falsa storia,di questo suo abbaglio l'umanità ne sarà grata un giorno perchè ciò che Taleb dice lo metto al confronto con la questa monotona vita sociale e mi ci accorgo che siamo cosi per terra che abbiamo perso l'orientamento che siamo uomini e per tale abbiamo il buon senso,con questo possiamo volare ed immaginare cigni neri perchè il cielo della vita del sapere della cultura è un cielo senza confini solo se iniziamo ad essere creativi ed immaginari possiamo dire che siamo di buon senso,la vita c'insegna che siamo noi l'autore della nostra vita e per tale in ogni circostanza bisogna trarre nuove idee immaginazioni tra la logica ed il surreale,grazie alla crisi ci sforziamo a far nascere nuove idee di lavoro ecc..ma viene spontaneo dire e se non ci fosse la crisi cosa faremmo?di sicuro saremmo seduti sul divano a ripeterci la storia che i vincenti ci hanno raccontato tutta questa monotonia di vita di storia ci ha solo mummificati per decenni.questo libro è molto illuminante non mi vergogno di sentirmi ignorante ma mi sento fiero d'imparare cose che la mia mente non ha imparato dalla vita sociale.,lo definisco il cigno nero della nostra conoscenza.complimenti Taleb Nassim
Un concetto espresso in modo chiarissimo già nelle prime 12 pagine, e poi ripetuto e condito in tutte le salse per le successive 300, di cui almeno 200 potevano essere risparmiate. Alla fine stanca.
Recensioni
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Che cos'è un Cigno nero? è un evento isolato e inaspettato, che ha un impatto enorme, e che solo a posteriori può essere spiegato e reso prevedibile. Nassim Nicholas Taleb, docente americano di Scienze dell'incertezza, e già autore del libro di successo Giocati dal caso, è convinto che manie, epidemie, mode, idee, nascita di generi e scuole artistiche, finanza, economia, tutte seguano la dinamica del Cigno nero. In pratica questo vale per tutto ciò che di importante succede intorno a noi. Secondo Taleb, nella vita individuale e privata, come in quella sociale e pubblica, noi agiamo come se fossimo in grado di prevedere gli eventi, da quelli sentimentali a quelli storici, a quelli naturali. Pensiamo ad esempio alla professione che abbiamo scelto, all'incontro con la nostra compagna o compagno, alla scelta di vivere all'estero, ad un improvviso arricchimento o impoverimento: quante di queste cose sono avvenute secondo i piani? E se prendiamo l'attacco dell'11 settembre 2001, lo tsunami del Pacifico nel 2004, l'ascesa di Hitler e la guerra che ne seguì, la rapida fine dell'Urss, o la diffusione di internet, ci accorgiamo che secondo la logica del Cigno nero quel che non sappiamo è molto più importante di quello che è noto. Molti Cigni neri sono causati e ingigantiti, nel bene e nel male, proprio dal fatto che sono imprevisti.
Taleb in questo saggio afferma, contro molte abitudini di pensiero, che il mondo è dominato da ciò che è estremo, sconosciuto e molto improbabile (secondo la nostra conoscenza attuale), mentre noi continuiamo a occuparci di aspetti secondari, a concentrarci su ciò che è conosciuto e ripetuto. Invece il Cigno nero, l'evento estremo, andrebbe utilizzato come punto di partenza, non come un'eccezione da nascondere sotto il tappeto. L'autore propone l'idea più audace, e più fastidiosa, che nonostante il progresso della nostra conoscenza, il futuro sarà sempre meno prevedibile e che quindi, per vivere nel mondo d'oggi, sia necessaria molta più immaginazione di quella di cui disponiamo.
Nella prima parte del libro Taleb illustra per lo più il modo distorto in cui percepiamo gli eventi, storici e attuali, e gli errori che facciamo quando nel sapere cerchiamo conferme e dimentichiamo la lezione dell'antibiblioteca di Umberto Eco: conta di più concentrarsi sui libri non letti e trattare la conoscenza come un'apertura all'improbabile, piuttosto che come un tesoro o uno strumento per aumentare la propria autostima. Taleb chiama questo tipo di "antistudioso", novello Socrate che sa di non sapere, che più avanza nell'età e più accumula libri non letti, "empirista scettico", perché non si fa imbrogliare dal platonismo di certe categorie astratte che vorrebbero imbrigliare la storia, ma si confronta con i salti eccentrici e col fatto che la realtà empirica non è né equilibrata, né ragionevole. La seconda parte del saggio, "Non possiamo proprio prevedere", riguarda gli errori che commettiamo quando abbiamo a che fare con il futuro e i limiti di alcune scienze che offrono "ancoraggi" a certe previsioni, anziché valutare certe idee in assoluto e nelle loro conseguenze reali. La terza parte, "I Cigni grigi dell'Estremistan", approfondisce l'argomento degli eventi estremi, spiega come viene generata la grande "frode intellettuale" della curva a campana di Gauss (la variabile casuale normale) e passa in rassegna le idee delle scienze naturali e sociali raccolte sotto l'etichetta di "complessità". Taleb in queste pagine cerca di spiegare come si può ridurre l'effetto sorpresa di un Cigno nero, sempre sovversivo, trasformandolo in Cigno grigio e facendosi quindi un'idea generale della possibilità che si verifichi. Il finale è all'insegna della saggezza pratica: l'autore ci invita a essere per metà iperscettici sulle conferme degli altri, e per metà aggressivi e sicuri laddove gli altri consigliano prudenza. E conclude ricordandoci che anche noi, nel nostro piccolo, siamo dei Cigni neri, unici e imprevedibili.
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