Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 1 lista dei desideri
Chi ci salva dalla prossima crisi finanziaria?
Disponibile in 3 giorni lavorativi
10,33 €
10,33 €
Disp. in 3 gg lavorativi
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libreria Internazionale Romagnosi snc
10,33 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
4,20 € + 4,99 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Cartarum
4,68 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
6,30 € + 4,99 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Biblioteca di Babele
8,00 € + 5,00 € Spedizione
disponibile in 2 giorni lavorativi disponibile in 2 giorni lavorativi
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Biblioteca di Babele
8,00 € + 5,00 € Spedizione
disponibile in 2 giorni lavorativi disponibile in 2 giorni lavorativi
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libreria Internazionale Romagnosi snc
10,33 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
4,20 € + 4,99 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Cartarum
4,68 € + 4,90 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
6,30 € + 4,99 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Biblioteca di Babele
8,00 € + 5,00 € Spedizione
disponibile in 2 giorni lavorativi disponibile in 2 giorni lavorativi
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Biblioteca di Babele
8,00 € + 5,00 € Spedizione
disponibile in 2 giorni lavorativi disponibile in 2 giorni lavorativi
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Chiudi

Promo attive (0)

Descrizione


Il Messico nel 1995, i paesi del sud est asiatico nel 1997, la Russia e il Brasile nel 1998. Il ritmo con cui si susseguono le crisi finanziarie internazionali comincia a preoccupare. Per i nostri risparmi, e per l'attività economica dell'intero pianeta, gli effetti sono destabilizzanti. Da cosa sono provocate le crisi finanziarie? Come prevenirle e porvi rimedio? Il libro esamina i principali fattori dell'instabilità finanziaria internazionale e le vie da seguire per ridurla.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2000
192 p.
9788815073433

Voce della critica


recensioni di Sau, L. L'Indice del 2000, n. 11

La crisi che si è sviluppata nel Sud-Est asiatico a partire dalla metà del 1997 ha rappresentato il culmine di una serie di fenomeni di instabilità finanziaria che hanno caratterizzato le economie di diversi paesi (Messico, Argentina, Russia e Brasile, tanto per citare i più importanti) nei vent'anni che precedono la fine di questo millennio. La ricerca delle possibili spiegazioni a questi eventi costituisce, per gli economisti contemporanei, una nuova e stimolante sfida intellettuale. Che cosa provoca le crisi finanziarie? Come si trasmettono sui mercati internazionali? Quali sono i rimedi? Intorno a queste domande si snodano le tre parti che costituiscono la struttura argomentativa del libro.
L'analisi delle cause porta l'autore a considerare criticamente i falsi miti dei sostenitori del mercato dei capitali "perfetto", dove efficienza e stabilità sarebbero la norma, grazie alla completa e simmetrica informazione tra gli operatori e all'elevato grado di concorrenza sui mercati finanziari. Questi ultimi, rafforzati dal processo di globalizzazione in corso, sarebbero in grado, da soli, di garantire la "sovranità" del risparmiatore. Infatti gli intermediari dovrebbero essere spinti a conquistarsi la fiducia dei loro clienti offrendo servizi sempre migliori, rendimenti sempre più elevati e prodotti sempre più diversificati (quindi sempre meno rischiosi). Secondo questa interpretazione le crisi finanziarie sarebbero perciò "l'eccezione": il risultato congiunto di cause esogene avverse e soprattutto di errori commessi dalle autorità di politica economica.
Bini Smaghi avverte però che, per comprendere a fondo la crisi dei paesi emergenti, è necessario far riferimento anche - e forse sarebbe il caso di dire soprattutto - alle cause endogene, cioè a quelle legate al funzionamento stesso dei mercati finanziari. Questi ultimi differiscono dai tradizionali mercati per due caratteristiche principali: in essi vengono scambiate "promesse di pagamento", e il valore dei titoli incide sulla ricchezza finanziaria delle famiglie e delle imprese. L'autore sottolinea come queste specificità abbiano importanti conseguenze sul grado di instabilità strutturale del sistema economico sia a livello nazionale, sia, come dimostrano le crisi finanziarie recenti, a livello internazionale. Sulle promesse di pagamento si regge infatti la complessa e articolata posizione debitoria e creditoria delle singole unità e, nell'aggregato, dell'intera economia. Il processo di globalizzazione, a sua volta, ha aumentato le interconnessioni finanziarie poiché ha spinto verso un sempre maggiore grado di mobilità dei capitali, accrescendo però i rischi per gli operatori. La solidità di questa architettura finanziaria può infatti incrinarsi qualora si registri un peggioramento nello "stato di fiducia" da parte dei finanziatori che hanno accettato le promesse di pagamento e la cui sopravvivenza dipende proprio dalla capacità dei propri debitori di onorare i debiti contratti. Inoltre, poiché le attività finanziarie costituiscono ricchezza, l'instabilità del reddito dipende dalla volatilità nel valore delle stesse. Questo processo risulta amplificato dal fatto che nei mercati finanziari l'informazione non è affatto "perfetta" e il rischio è difficilmente valutabile. Per questa ragione i singoli risparmiatori o gli intermediari possono seguire, come aveva già spiegato Keynes nel 1937 e come sembrano riconsiderare oggi gli studiosi di "finanza comportamentale", la cosiddetta "legge del gregge" (herd behavior). Essi cercano cioè di conformarsi alla maggioranza o alla media degli operatori economici circa l'acquisto o la vendita di titoli o in merito alla concessione o meno di prestiti. Poiché la convenzione sulla quale si reggono queste decisioni è estremamente labile, essa può dar luogo a improvvisi e violenti mutamenti.
Questa analisi sembra fornire una valida spiegazione a ciò che è successo in molti paesi emergenti. Nel caso dei paesi asiatici, per esempio, sono stati soprattutto l'elevata liquidità dei mercati finanziari internazionali e la possibilità per le banche locali di indebitarsi a tassi di interesse relativamente bassi ad aver alimentato il processo di indebitamento. Tutto questo è stato favorito dalla forte deregulation e liberalizzazione nei movimenti dei capitali, soprattutto bancari, dettata dallo schema analitico neoclassico al quale si è ispirato il cosiddetto "Washington consensus". Questo forte afflusso di capitali aveva generato un aumento nel prezzo dei beni immobiliari (terreni e fabbricati) e delle azioni provocando, attraverso un comportamento imitativo, una vera e propria "bolla speculativa". Il clima di "euforia irrazionale" che ne era seguito aveva indotto molti intermediari finanziari a sottovalutare i rischi legati a un eccessivo indebitamento favorito dal fatto che, spesso, proprio le attività reali e finanziarie che avevano avuto un forte incremento nel loro valore venivano date in garanzia per l'ottenimento di nuovi prestiti.
Lo stesso processo che aveva autoalimentato il boom ha però agito in direzione opposta non appena si sono registrate le prime avvisaglie di crisi: le banche estere, soprattutto giapponesi ed europee, che avevano fatto affluire consistenti finanziamenti (a breve termine e in valuta) alle aziende di credito locali, li hanno successivamente ritirati provocando una crisi sistemica auto-realizzantesi. Le prime crisi bancarie, causate dall'aumento della fragilità finanziaria, sono state infatti percepite dagli investitori internazionali come il segnale che l'intera area era in pericolo. Quest'ultimo ha condotto a un peggioramento nello stato di fiducia da parte degli operatori dei paesi creditori e li ha spinti verso una corsa al rimborso dei prestiti anche nei confronti di istituzioni finanziarie che erano ancora solide, conducendole all'illiquidità e quindi allo stato di insolvenza (effetto di contagio). Il fenomeno della propagazione non ha agito solo all'interno dei paesi asiatici, ma si è diffuso a livello internazionale grazie proprio all'elevato grado di integrazione finanziaria, provocando effetti negativi sulle variabili reali di molti paesi industrializzati, anche se di entità molto più modesta rispetto ai paesi direttamente interessati.
Bini Smaghi suggerisce quindi una interpretazione delle crisi nella quale i mercati finanziari sono il canale di creazione e di trasmissione fondamentale di instabilità. Questa tesi rimanda al recente libro di Paul Krugman Il ritorno dell'economia della depressione (Garzanti, 1999). L'autore sembra infatti condividere con l'economista americano l'idea secondo la quale le crisi finanziarie non sarebbero affatto degli eventi eccezionali e giustificabili soltanto in termini di errori commessi dalle autorità di politica economica, ma costituirebbero la norma per tutte quelle economie prive delle istituzioni e delle regolamentazioni prudenziali necessarie.
Ricchi e interessanti, rispet-
to all'opera di Krugman, appaiono i paragrafi che Bini Smaghi dedica al "che fare" per prevenire e gestire le prossime crisi finanziarie. Secondo l'autore la prevenzione passa innanzitutto attraverso il rafforzamento dei mercati finanziari dei paesi emergenti, che si realizza con una maggiore vigilanza sugli intermediari finanziari, in particolare sulle banche. La crescente globalizzazione dei mercati finanziari necessita che misure come quelle adottate dal Comitato di Basilea (ristretto ai dieci principali paesi industrializzati), che stabiliscono degli standard minimi di capitale per le banche, siano adottate anche dai paesi emergenti. A queste misure di vigilanza si devono però aggiungere nuovi meccanismi in grado di assicurare maggiore stabilità. L'autore tuttavia non sembra spingersi fino a suggerire l'introduzione di una Tobin tax - ritenuta invece auspicabile da molti altri osservatori - che miri a ridurre l'intensità dei flussi speculativi gettando sabbia negli ingranaggi di mercati finanziari troppo volatili.
Per quanto riguarda la gestione delle crisi future, Bini Smaghi valuta la possibilità di trasformare il Fondo monetario in un prestatore di ultima istanza internazionale in grado di intervenire con vere e proprie operazioni di salvataggio così da arrestare i fenomeni di contagio e di propagazione. Tuttavia ciò è reso particolarmente difficile dal fatto che i fondi a disposizione sono spesso del tutto insufficienti per far fronte alle necessità. Sarebbe pertanto auspicabile consentire al Fondo di prendere a prestito sui mercati internazionali, cosa che può però avvenire soltanto con un ampliamento e un miglioramento della cooperazione internazionale. Quest'ultima, fino ad oggi, ha giovato soprattutto ai paesi industrializzati: i paesi emergenti hanno infatti continuato ad avere un ruolo secondario, per non dire subalterno, sulla scena internazionale. Inoltre, fintanto che i costi dovuti all'instabilità finanziaria sono sopportati soprattutto dai paesi debitori, non si vede come il mercato finanziario internazionale, attraverso il settore privato, possa essere spinto a collaborare alla risoluzione delle crisi. Quindi soltanto un forte cambiamento nella politica economica internazionale può salvare le economie dei paesi emergenti e il sistema finanziario da altre future catastrofi.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore