Cartagena. Gli ultimi della Tortuga

A mio avviso si tratta del meno riuscito dei tre capitoli della "saga": la scrittura è piuttosto piatta, la trama davvero poco avvincente, i toni da romanzo d'appendice e i personaggi parecchio stereotipati. Il romanzo risulta quindi stanco, una sorta di capitolo conclusivo che in qualche modo si doveva fare e perciò si è fatto, ma senza entusiasmo. Peccato, mi aspettavo molto di più.

Il piu' deludente dei tre romanzi dedicati ai Fratelli della Costa forse proprio perche', essendo basato su fatti storici, richiede molta abilita' nel far convivere personaggi reali e fittizi. I primi risultano piatti e stereotipati, i secondi (il protagonista) sono poco credibili e assolutamente fuori posto. N risulta un incrocio mal riuscito tra romanzo storico "puro" e opera di fantasia (alla Salgari per intenderci).

Una volta finito di leggere il romanzo, permane perplessità. Non è infatti un libro eccezionale, ma nemmeno illeggibile. Fra i pro, una ricostruzione storica degli eventi precisa e accurata (il romanzo narra di una vicenda storica realmente accaduta, peraltro avvincente già quando letta nei manuali di storia), che avvicina sicuramente il libro più al genere del romanzo storico d'avventura che non ai classici pirateschi per ragazzi. Fra i contro, come nei precedenti libri della saga, l'assoluta mancanza di credibilità e spessore del protagonista, che lo rende addirittura inutile ai fini dello svolgimento complessivo della trama. Nel complesso quindi giudizio nella media: l'autore parte da una buona base storica ma non riesce ad aggiungervi molto di più.