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Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2017
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Un buon romanzo, di certo scomodo di quelli che fanno pensare, però io ho sempre diffidato delle persone o anche degli scrittori cone Siti oltremodo ossessionati dal sesso, sia etero, gay, bi o pansexual, un tipo di sessualità che non è donarsi all'altro, ma tutto il contrario, è sporcizia, dominio, violenza e volgarità, e siccome nei suoi romanzi questo non avviene una tantum, ma è una costante, un chiodo fisso, bè, diciamo che non apprezzo, mi disgusta e mi nausea. Se poi l'argomento è la pedofilia, il tornento interiore del pedofilo, bisogna davvero usare molta cautela, cosa che non si riscontra in diversi studi moderni, in cui la figura del pedofilo appare come sorta di vittima della società e non un carnefice, una persona da comprendere ed aiutare!!! Ho trovato patetica e anche pericolosa la trovata letteraria del suicidio del ragazzino innamoratosi del prete, un suicidio al contrario direi, non per vergogna di un eventuale abuso, ma perchè il rapporto non si è consumato! La finzione letteraria per me non è mai solo finzione, vedo la questione in maniera più complessa. Viviamo o no in un mondo ossessionato dal sesso? Esiste o meno un bombardamento mediatico che rema proprio in questa direzione?
E riecco Siti. Dopo anni e anni di letture, continua a non deludermi mai. Affronta un altro tema scomodissimo, non si tira indietro, mai. A volte usa il fioretto dove ti aspetteresti la scure, a volte colpisce allo stomaco senza preavviso. I temi del romanzo sono arcinoti: ora che le polemiche si sono placate (non che non abbiamo fatto comodo e piacere anche al nostro), è il momento di godersi una gran bella narrazione, senza pregiudizi. Consigliato.
Un romanzo forte nei temi, che non indugia nello scabroso che mostra la fragilità umana e la necessità di aggrapparsi a Altissime ed infine certezze, che bruciano inevitabilmente a contatto con la realtà umana.
Recensioni
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