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Delle opere migliori di Maugham è quella che prediligo: prosa asciutta e costruzione magistrale dei dialoghi (si nota la sua esperienza di autore teatrale). Tecnica di descrizione cinematografica (non a caso è stato anche sceneggiatore). Gli manca però il taglio stilistico dei grandi scrittori ed appare più un grande narratore che un autentico scrittore. Secondo me un capolavoro, letto d'un fiato nonostante le oltre settecento pagine. Una storia ricca di riflessioni, vicende, colpi di scena, datato e moderno allo stesso tempo. Un libro che secondo me è da leggere.
Il pretesto: scrivere post mortem la biografia di Edward Driffield, scrittore di successo sì, ma non unanimamente apprezzato . La vedova (ovvero l’infermiera/compagna che si era occupata di Driffield fino alla sua morte) per celebrare il marito defunto affida l’incarico ad Alroy Kear, talentuoso scrittore in carriera , che si avvale della collaborazione (un po’ forzata) di un altro giornalista-scrittore suo amico/rivale, Mr Ashenden ( in realtà l’io narrante, cioè Maugham stesso). Ashenden in gioventù aveva frequentato Driffield e soprattutto la sua bella e vivace prima compagna Rose Iggulden (Rosie), sensibile al fascino maschile e generosa nel proporsi in storie ‘d’amore’ con i vari ammiratori di turno, fra cui lo stesso giovane Ashenden (con l’ apparente indifferenza del marito preso dai suoi interessi letterari). Dopo alcune traversie legate a debiti non pagati e pettegolezzi vari di conoscenti e amici, la famiglia Driffield era stata costretta a lasciare la residenza iniziale, e dopo qualche tempo la simpatica e allegra Rosie aveva abbandonato l’ormai vecchio scrittore per fuggire in America col suo amante più consolidato e più ricco , George Kemp. Ashenden prosegue le sue ricerche per ritrovare Rosie, della quale conserva un ricordo indelebile anche se con qualche risentimento per essere stato considerato solo uno dei tanti amanti. L’incontro finale fra Ashenden e Rosie, dopo la morte di Kemp, chiarirà definitivamente la figura di Rosie, personaggio discutibile, sacandaloso e ‘scomodo’ per la borghesia del tempo (prima metà del ‘900), che non mancava di ricercare nel romanzo riferimenti a persone del mondo letterario locale. Lettura divertente, a tratti ironica, non particolarmente coinvolgente, con un io narrante sempre presente , come nello stile di Maugham .
Inizio preannunciando un giudizio più che buono, anche se molti dicono che non sia il meglio riuscito dalla penna di Maugham, rimane un libro dalle molte sfaccettature, godibilissimo e accattivante. Adatto e ideale per ogni persona che ama leggere ma soprattutto per chi ama scrivere. Il personaggio principale, colui che sta scrivendo il libro sembra narrare la sua vita, di scrittore in una Londra , per bene ma rigida nelle direttive. Fa spesso paragoni con il passato, dei suoi ricordi e il pensieri moderni della sua epoca con una certa ironia e nostalgia insieme. Si è accorge della civiltà che cambia e con umiltà ammette anch'esso di aver avuto pensieri bigotti e pregiudizi verso ciò che è nuovo. Fa vivere il lettore in quell'Inghilterra a noi così lontana come pensiero e spiega in modo sapiente il perché facevano determinate cose e come le facevano, quindi da un lato troviamo un filo narratore romanzato , che comunque piace al lettore semplice e dall'altro quello storico e culturale, che piace a quello intellettuale. Se vi devo dire due pecche, Uno: il passaggio narrativo di alcune scene e molto labile, ad un certo punto non capisci, chi sta facendo cosa, e perché, quindi ci vuole un'attenzione particolare nel leggerlo o nel rileggerlo. Poco adatto a chi si cimenta da poco nella lettura dei classici, senza amare davvero la letteratura. Due:si dilunga troppo nel descrivere sia il personaggio di Alroy (50 pagine)che tra l'altro alla fine non fa da padrone nella conclusione della storia, ma è un semplice personaggio. Altra lungaggine è il logorroico e tortuoso pezzo sulla bellezza, che in seno alla storia non centra molto e dura troppe pagine per essere apprezzato anche da una persona a cui piace il suo spirito di vedere il mondo e i suoi sempiterni esempi di questo e di quello. Troppo prolisso come passaggio, io lo saltato fiduciosa che un giorno rileggendolo apprezzerò anche questo suo pensiero. Lo messo per merito nella mia vetrinetta di libri doc.
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