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E' stato molto difficile per me dare un giudizio a questo libro. Da una parte l'ho trovato davvero molto affascinante: Owen Gingerich viaggia in tutto il mondo per trentanni e analizza il complicato percorso che le copie del trattato di Copernico hanno compiuto attraverso il tempo, i furti, gli incendi, le censure della Chiesa; ogni copia che trova ha la sua particolare storia e porta in essa gli studi e annotazioni di noti astronomi del passato; la sua ricerca è un continuo risolversi di misteri, supposizioni, scoperte illuminanti; molto spesso avrei desiderato accompagnarlo nelle tante sale delle biblioteche, oppure provare con lui l'emozione di avere per le mani libri così antichi e preziosi. C'è una cosa, però che ha un po' rovinato il mio entusiasmo: il modo di raccontare il viaggio che diventa troppo meticoloso. E' quasi maniacale il descrivere come una copia è passata da una mano all'altra; continui ritorni a copie già citate nelle pagine precedenti, cosa che mi ha messa molto in difficoltà. Penso che una mente comune non possa memorizzare, così come lui ha riportato fedelmente, tutte le ubicazioni delle varie copie incontrate lungo il viaggio. Ho cominciato a perdere il filo del discorso e, di conseguenza, anche interesse e ho concluso il libro con una lettura, mio malgrado, un po' superficiale. A conclusione, devo dire però che il libro mi ha dato spunto per continue ricerche di approfondimento e posso quindi sostenere di non pentirmi di questa lettura.
Libro assolutamente illuminante. Chi ne è interessato potrà comprendere e allo stesso tempo trovare divertente perdersi, nel racconto di una storia di rapporti delicati tra librai e ladri di libri, biblioteche e aste antiquarie, bibliofili e studiosi, politica, guerre e roghi. Il tutto ruota attorno al testo di Copernico, ma più in generale all'oggetto libro. Come in molte grandi storie, c'è un inseguitore e un fuggiasco, nel nostro caso Gingerich e il De revolutionibus, che si rincorrono per il mondo, nell'arco di quasi mezzo secolo. Per gustare appieno questo saggio, suggerirei di non trascurare le note e soffermarsi sugli spunti che ci offre l'autore, consultando altri testi, sia di astronomia che di bibliofilia. Insomma prendersi il tempo giusto per studiare oltre che leggere.
L'autore è probabilmente il più grande esperto mondiale di Copernico e ha dedicato praticamente tutta la sua vita agli studi sul famoso astronomo. In particolare, risulta essere ossessionato dalla ricerca spasmodica di tutte le copie (con relative annotazioni dei vari lettori e proprietari!?!) delle prime due edizioni del famoso trattato copernicano "De rivolutionibus" e a tal fine, quale vero topo di biblioteche ed affini, gira tutto il mondo allo scopo di perseguire tale fine. Il libro ripercorre proprio tale attività pluridecennale, che viene descritta maniacalmente fin nei minimi particolari, e si conclude con un "utilissimo"(?) elenco dei luoghi sparsi nel mondo in cui si trovano le varie copie del libro in oggetto. Quindi: grandissimo esperto l'autore, enorme il suo lavoro di ricerca e di catalogazione, interessantissimo l'oggetto della narrazione del suo libro......ma l'opera (?) si conclude senza una spiegazione ed una motivazione di tale immane fatica talchè alla fine tutto si manifesta come assolutamente sterile ed inutile. Aggiungiamo che il libro è mortalmente noioso e incredibilmente pesante tanto che è facile considerare degno di un particolare encomio chiunque sia in grado ad arrivare incolume fino alla sua conclusione. Insomma, niente da dire sulle personali perversioni (chi non ne ha?) ricercative dell'autore ma farle sorbire, per di più a pagamento, a terzi mi sembra davvero troppo!! Illegibile ed incomprabile (purtoppo io l'ho invece regolarmente pagato!).
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