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Anno edizione: 2003
Anno edizione: 2003
Anno edizione: 2012
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Romanzo che ha circa 20 anni di vita, ma che sembra scritto ieri per la tragica attualità riguardante il traffico di esseri umani collegato al tema scottante dell'immigrazione. In questa indagine, Montalbano è molto coinvolto emotivamente, si respira una diversa tensione narrativa, dopo rimane un senso di amarezza. Come sempre, grazie maestro Camilleri.
Una delle migliori inchieste del commissario Montalbano. Interessanti le riflessioni su alcuni fatti di cronaca.
Romanzo rilassante, perché permette di immaginare i luoghi dove il commissario va a fare una nuotata piuttosto che una mangiata. Tutto diventa sospetto nel momento in cui lui fa il "morto" in acqua ed entra in contatto con un morto vero. Qualcuno ha causato la morte di quella persona, ma il commissario dovrà chiedere l'aiuto di diverse persone per ricostruire tutta la vicenda e riuscire a risalire ai colpevoli.
Recensioni
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In questa nuova avventura l'ossessione di Montalbano ha gli occhi supplichevoli e spauriti di un bambino di sei anni, un piccolo extracomunitario sbarcato da una delle tante carrette del mare che ormai quotidianamente traghettano sulle spiagge italiane il loro carico di disperati. Il commissario lo incontra per caso mentre assiste alle operazioni di accoglienza dei profughi nel porto di Vigàta: approfittando della confusione il bimbo aveva tentato la fuga, ma Montalbano lo aveva prontamente riacciuffato e riconsegnato alla madre. Era stato allora, poco prima di lasciarlo, che il piccolo lo aveva guardato «con una dispirata domanda nell'occhi» e da quel momento per il poliziotto non c'era stata più pace. Un po' perché quell'incontro aveva rinnovato il ricordo di François, il piccolo tunisino del Ladro di merendine, sia perché, da esperto investigatore, Montalbano intuisce che in tutta quella faccenda c'è qualcosa che non quadra. Perché un bambino così piccolo aveva preferito fuggire, rischiando di rimanere solo in un paese straniero di cui non conosceva nemmeno la lingua, piuttosto che rimanere vicino alla madre? Una domanda che diventa una vera e propria ossessione quando due giorni dopo si scopre che il bambino è stato travolto e ucciso da un'auto pirata. Senza nemmeno accorgersene il commissario di Vigàta si ritrova immerso fino al collo in un'indagine dagli sviluppi inattesi che finisce per saldarsi sorprendentemente a uno strano caso di omicidio che ha per protagonista un misterioso cadavere intercettato dallo stesso Montalbano nelle acque di Marinella durante una nuotata ristoratrice. Straziato dai rimorsi e completamente assorbito dalla ricerca della verità il commissario accantona momentaneamente anche un proposito che lo accompagna dall'inizio del romanzo: rassegnare le sue dimissioni. Cosa avrà la meglio: l'amore per il suo lavoro o le disillusioni e l'amarezza nei confronti delle brutture del mondo moderno, della politica e delle forze di polizia?
Anche quest'ultimo romanzo di Andrea Camilleri ci regala un'appassionante storia gialla che ha per protagonista un personaggio di grande umanità che si muove tra le incertezze del presente e, come tutti noi, è pesantemente segnato da paure personali e da fatti di reale drammatica attualità: lo sfruttamento degli immigrati clandestini, le incomprensioni con il mondo politico, il riprovevole comportamento delle frange estreme e violente della polizia.
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