Da bambino Ali Neuman, di etnia zulù, era scappato dal bantustan di KwaZulu per sfuggire alle milizie Inkatha in guerra con l'African National Congress (ai tempi clandestino), unico superstite di tutta la famiglia - insieme alla madre - delle atroci violenze interetniche. Oggi, diventato capo della Squadra omicidi di Città del Capo, la città vetrina del Sudafrica, Neuman si trova alle prese con due terrificanti flagelli nei quali la prima democrazia africana ha un tristissimo primato: la violenza e l'AIDS. La situazione si fa esplosiva quando nel giardino botanico di Kirstenbosch viene ritrovato il cadavere martoriato della giovane figlia di un ex-campione del mondo di rugby. L'inchiesta è difficile e non decolla. A peggiorare la situazione, salta fuori un secondo cadavere, di un'altra ragazza bianca, che porta sul corpo i sanguinosi segni dì rituali zulù. Cosa sta succedendo? E da dove viene la droga sconosciuta trovata nel sangue delle vittime? Neuman scopre a poco a poco qualcosa di terribile: le miserabili township sudafricane rappresentano l'ideale terra di nessuno per multinazionali senza scrupoli. Ma c'è dell'altro e di peggio: anche se l'apartheid è sparito dalla scena politica, antichi e spietati nemici continuano ad agire all'ombra della riconciliazione nazionale. )
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