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Dettagli

2022
2 maggio 2022
384 p., Brossura
9788842933861

Descrizione

Tara è sempre stata una ribelle, contro tutto e tutti. Costretta a un matrimonio di convenienza, è scappata di casa, si è presa diversi amanti, ha vissuto a lungo insieme con un guru e si è persino ridotta a fare la mendicante. In tutto ciò, sua figlia Antara, per lei, è sempre stata un peso, una valigia da portarsi appresso e poco più. Però il tempo della ribellione di Tara adesso è finito; ha quasi sessant'anni e l'Alzheimer la sta consumando, a poco a poco ma inesorabilmente: lascia il fornello acceso per tutta la notte, dimentica le incombenze quotidiane, si ostina a telefonare ad amici morti da tempo. E non ricorda più i piccoli e grandi gesti crudeli nei confronti della figlia, che sono invece marchiati a fuoco nella memoria di Antara. Eppure, nonostante tutto, Antara si sente in dovere di occuparsi di quella madre che non si è mai presa cura di lei. E così, mentre la convivenza forzata la induce a ripercorrere le pagine più dolorose del suo passato, cerca di sbrogliare la matassa di tradimenti, riconciliazioni e rotture, e di sciogliere una volta per tutte il nodo di quel legame che ha forgiato il suo cammino, ma che adesso rischia di soffocarla. Con una prosa lucida e affilata come la lama di un rasoio, Avni Doshi scava tra le pieghe di quel rapporto unico che lega una madre e una figlia, mettendone in luce la complessità e le contraddizioni, ma anche tutta la forza e l'amore che lo contraddistingue.

Valutazioni e recensioni

3,9/5
Recensioni: 4/5
(7)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Avevo grandi aspettative per questo libro che purtroppo sono state disattese. Nulla di particolare.

Recensioni: 5/5

“Zucchero bruciato" è l’ esordio letterario di Avni Goshi. Convidere del cibo, dello zucchero in particolare, in India come in occidente, è un gesto d’ amore. Lo zucchero del titolo nuoce a Tara perché Tara sta perdendo la memoria. Sua figlia è Antara, il suo doppio, il suo opposto. Sì, perché non per tutte l’ essere madre è una scelta e non per tutte l’ essere figlie è una benedizione. Questo è un romanzo dalle immagini forti. E’ un romanzo sull’ incapacità di prendersi cura degli altri. La nostra è una società che spesso delega le responsabilità di cura, che spesso rincorre l’ efficienza e lascia indietro chi rallenta. Si tratta di una società che sta perdendo troppo di frequente la capacità di guardare amorevolmente ai bisogni altrui. Ci si può prendere cura di qualcuno se non si è capaci di aver cura di sé? Ci si può prendere cura di qualcuno che non si è preso cura di noi? Questi sono però i grandi interrogativi che sottendono a questa storia in cui tre generazioni di donne convivono tanto con il dolore che hanno ricevuto quanto con quello che hanno prodotto. Il latte per la piccola AnikKa, il latte che è nutrimento per eccellenza, potrà, probabilmente interrompere il continuo replicarsi della sofferenza e dell’ inadeguatezza, se la fine dell’ esistenza stessa non avrà troppa fretta di giungere o non sarà invocata.

Recensioni: 5/5

Voto generoso

Recensioni: 5/5

Dove affascinante? Dove delicato? La trama era interessante: una madre che in gioventù è stata una scapestrata non troppo interessata alla figlia, si trova ora ad essere malata di Alzheimer, accudita dalla stessa figlia con cui ha costruito negli anni un rapporto complicato e conflittuale. In realtà la storia è molto più incentrata sull'introspezione della protagonista che non sul sopracitato rapporto di amore-odio con la madre. Il tutto condito da una scrittura noiosa e descrittiva, a volte talmente cruda da essere volgare. Un libro pesante e deludente, l'ho finito a fatica.