L'arte della fuga, reimmaginata.
Ecco una sfida: prendere la fuga, forse la procedura compositiva più complessa della musica classica occidentale, e trasformarla per riflettere l'età moderna. Il "New Piano Trio" - il violinista Florian Willeitner, il violoncellista Ivan Turkalj e il pianista Alexander Wienand - ha preso a cuore questo compito. Invece di lasciarsi intimidire dagli imponenti risultati del periodo barocco, questi tre musicisti di formazione classica e di mentalità estremamente aperta si sono dimostrati all'altezza della situazione e hanno raggiunto un equilibrio perfetto tra il rigore dell'arte della fuga e la libertà del jazz nel loro album "What the Fugue". Florian Willeitner, il violinista che è il principale compositore e organizzatore del progetto, combina in modo unico le correnti della musica classica e del jazz, che sono entrambe profondamente radicate in lui. Questo musicista dal talento fenomenale e poliedrico è nato a Passau nel 1991. Ha iniziato a improvvisare e a scrivere la propria musica in tenera età. Le sue peregrinazioni con uno zaino e un violino lo hanno portato in Irlanda, Spagna, Bulgaria, Cuba e Brasile... dove ha ampliato i suoi orizzonti stringendo legami con musicisti locali. In seguito ha studiato violino classico al Mozarteum di Salisburgo, ha fondato il "New Piano Trio" ed è diventato primo violino del rinomato "vision string quartet". Nel 2021 è uscito il suo primo album ACT "First Strings On Mars" - per Jan Brachmann, uno dei più importanti giornalisti tedeschi di musica classica, un "album che rinfresca sia il cuore che la mente". In questo nuovo album "What the Fugue", traendo ispirazione da diverse tradizioni musicali, l'artista si è dedicato con cura alla creazione di composizioni basate su quattro "chiavi" distinte, ognuna delle quali rappresenta un linguaggio musicale unico. La chiave "Orient" è influenzata dai colori vibranti e dalle idee ritmiche della musica mediorientale, e in particolare da uno dei più grandi eroi musicali di Willeitner, Tigran Hamasyan. In "Dimensions" ha approfondito l'esuberante comprensione dell'armonia di Jacob Collier. La chiave "Bach", pur non essendo un tentativo di imitare il linguaggio tonale di Bach, rende omaggio ai suoi preludi della Clavicola ben temperata. Infine, "The Twinkle" ha cercato di catturare lo spirito malizioso di Sergei Prokofiev, uno dei suoi compositori preferiti, infondendo alle composizioni la sua energia giocosa e la sua arguzia. 'What The Fugue' ha colto alcuni dei tratti tipici ed entusiasmanti degli attuali artisti jazz ed è questo che rende questa musica attraente e così sostanziosa, interessante e movimentata: eccezionali capacità musicali da parte di tutti gli esecutori, uno spirito di curiosità e apertura, un ampio orizzonte musicale che attraversa stili, epoche e confini. E, soprattutto, la volontà e l'immaginazione di utilizzare tutti questi ingredienti per creare musica nuova, fresca e inaspettata.
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