L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (1)
Sono gli ultimi tempi prima della caduta del regime di Ceaučescu. Adina ha in casa una pelle di volpe. Un giorno si accorge che in sua assenza è scomparsa la coda. È l'inizio, Adina è stata presa di mira dai servizi segreti.
«Quando il collage è completo, il lettore comprende che ognuna delle storie, ogni volo stilistico e fatto brutale sono stati necessari per raffigurare una società a pezzi» – The New York Times
«In tutti i libri la forza della prosa di Müller sta nel coraggio e nell'abilità di ridurre la parola al ruolo di ancella delle immagini» - Wlodek Goldkorn
Sono gli ultimi tempi prima della caduta del regime di Ceauçescu in Romania. Adina fa la maestra, e ha in casa una pelle di volpe. Un giorno si accorge che in sua assenza è scomparsa la coda della volpe. È l'inizio: la prossima a scomparire è una zampa, poi un'altra. Adina è stata presa di mira dai servizi segreti. Pubblicato per la prima volta in Germania nel 1992 e finora mai tradotto in Italia, il romanzo si sviluppa attraverso una successione di quadri ed episodi – evocati con straordinaria potenza da una scrittura secca, ipnotica – che raccontano la storia di Adina, dell'amica Clara e del suo amante Pavel, informatore della Securitate, e del musicista Paul. Fino al crollo della dittatura. La minaccia, tuttavia, non cessa: chi è la volpe – e chi il cacciatore?
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il libro è un romanzo costituito da una serie di capitoli scollegati tra loro, uniti soltanto dalla presenza di pochi personaggi che vivono in un Paese soffocato da una dittatura. Che il Paese sia la Romania lo si scopre oltre la metà del libro quando viene rivelato il nome del dittatore. Gli episodi descritti potrebbero essere accaduti anche in altra parte del mondo.
Müller ci descrive gli ultimi tempi del regime dittatoriale di Ceauşescu, prima della sua caduta, ma questo si scopre solo a p. 139, quando il suo nome è pronunciato. Prima è nebbia completa: non si sa di che nazione si stia parlando, non ci sono riferimenti a città o villaggi, potrebbe essere qualsiasi luogo sulla faccia della terra. Purtroppo i personaggi non aiutano: sono marionette senz’anima che si muovono sul palcoscenico come zombie. Il meglio di Clara: “so quello che so”, forse un po’ poco per giudicarla essere pensante. In realtà questo tomo è un assieme di 33 siparietti (capitoli) che formano un Carosello, come quelli degli anni sessanta della TV italiana, solo che questi erano almeno divertenti. Non esiste trama: Müller usa la mente come una macchina fotografica che scatta un’infinità d’istantanee, senza alcun collegamento o filo conduttore. Forse perché vuole descrivere una realtà fatta di miserie e di vite monotone e spezzate. Troppo poco per dare il la alla narrazione, che si spezza in una miriade di frammenti isolati. Certo, è il suo modo di rappresentare la desolazione di una nazione in regime dittatoriale, ma ha anche come risultato la desolazione del lettore, che esce scombussolato e disorientato da questa lettura. Il tutto è complicato dalla tenace volontà della Müller di trasformare la sua prosa in poesia, facendo così naufragare vuoi la prosa vuoi la poesia. Ci sono voli pindarici: quando ci racconta la storia delle donne che mescolano il loro sangue mestruale nella zuppa di pomodoro dei mariti, o nel caffè al posto dello zucchero. O quando ci descrive il milite Ilije che defeca nei campi pulendosi con foglie di granturco (ma sembra che anche le foglie di rapa siano validi sostituti) … Via! Tutta la nazione mangia solo semi di girasole e sputa i gusci per terra. Questo però era il racconto dei nostri militi nell’attraversamento dell’Ucraina verso il Don (1941-1942), dove si narra che il pavimento delle isbe fosse fatto di gusci battuti a terra.
Qui tutto ascolta, tutto vede, spia, minaccia. Persino i marciapiedi, gli alberi, le bucce di semi a terra. Tutto narra di un regime che controlla la vita dei personaggi ormai ridotti alla tensione e allo stremo. Tutto è frammentato e la scrittura della Muller assomiglia più alla poesia che alla prosa. Quattro personaggi principali si muovono in un clima di sospetto e sopravvivenza in un cerchio che si restringe fino a ribaltare le sorti. È la caduta del regime romeno di Ceauşescu. Orti in cui striscia la gramigna. Lettura impegnativa ma di alto valore.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore