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Il libro raccoglie i testi di alcune conferenze tenute a Parigi dal sociologo norvegese Jon Elster, noto proprio per i suoi studi sul tema della debolezza della volontà. Elster prova a ricondurre all'interno del paradigma di razionalità scelte che sembrerebbero spiegabili solo in termini opposti. Se la razionalità è definita come la capacità di realizzare i propri desideri, alcuni comportamenti ispirati dalle emozioni possono essere ritenuti, infatti, pienamente sensati (proprio perché rivolti a soddisfare un desiderio, per quanto momentaneo) anche se conducono a scelte destinate a essere rimpiante, appena le passioni scemano. Il problema diventa quello di trovare contromisure adeguate. Le strategie per fronteggiare la debolezza di volontà possono essere individuali o richiedere l'intervento dello stato, e di altre persone. Ulisse si aspetta di cedere al canto delle sirene, e prepara una contromossa. Si fa legare all'albero della nave: così non potrà rispondere al richiamo letale. Ordina ai suoi compagni di viaggio ai quali tappa le orecchie di non obbedirgli, mentre è legato. La strategia è efficace: nel momento di (presunta) ragionevolezza ci si impedisce volontariamente di fare qualcosa in futuro, quando non si sarà capaci di scegliere. Questa metafora, però, non vale per tutti i casi e non sempre ci sono soluzioni facilmente praticabili. Il capitolo finale discute le costituzioni e le leggi, alla luce della razionalità dei popoli, visti come soggetti collettivi. Limitare la possibilità di cambiare alcune norme fondamentali (ad esempio, imponendo la necessità di maggioranze qualificate) può essere uno strumento utile per evitare scelte impulsive. Si tratta di strumenti efficaci, anche se sovente sono introdotte per vincolare i propri rivali, in caso di sconfitta, più che per vincolare se stessi.
Marco Novarese
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