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Questo è il terzo romanzo di Saul che mi capita per le mani, dopo "Creature" e "I cacciatori del sottosuolo".La mia impressione è che siano dei libri godibili ed intriganti: non mi spiegherei in modo diverso il fatto di avere letto i tre più facilmente disponibili. Tuttavia, benchè la trama sia ben orchestrata ed i personaggi costruiti con credibilità psicologica, vi è sempre qualcosa che sfugge e lascia lievemente delusi (che, come comune denominatore stilistico, si ritrova nei diversi romanzi che già conosco). Si tratta d'una discrepanza tra la "lentezza" della trama nei primi due terzi del romanzo (e della sua organizzazione in un lento crescendo che fa intuire i fatti senza però metterli del tutto a nudo, in modo da esercitare sul lettore un costante stimolo ad andare avanti per scoprire da sé cosa accade, lasciando un ampio spazio per le congetture e le ipotesi) e la precipitosità con cui il plot evolve verso l'ovvia (e rassicurante) conclusione in cui tutto ritorna a posto (ma lasciando il lettore profondamente insoddisfatto, perchè l'autore glissa sulle spiegazioni e sulla definizione degli antefatti). Alla fine rimane così la vaga sensazione d'aver portato a termine un pasto ricco,ma privo di alcuni essenziali condimenti. Il contenuto della storia offre qualche spunto di riflessione sulla "rivisitazione" d'alcuni stilemi propri della letteratura horror e del suo sottogenere "storie di vampiri" con una contaminazione verso altre tipologie horror (non morti, morti viventi, zombie) ed un'incursione nel terreno dei moderni orrori metropolitani (e nelle tendenze pedofile che allignano nella nostra società). Volendo leggere come metafora il plot narrativo, vi è la rappresentazione drammatica (ma fortunatamente a lieto fine) dell'abuso all'infanzia come fonte di vitalizzazione e di protezione dalla pervasità di thanatos, ma anche del commercio clandestino di organi (magari prelevati da bambini) da destinare al trapianto d'organo a favore di ricchi committenti, disposti a tutto per prolungare la propria vita.
Ma sì... non male.. carino, critto bene, si legge veloce, peccato però che effettivamnete si capisca quasi tutto fin dall'inizio.
Il libro nell'insieme è molto scorrevole ma si capisce subito che si parla di vampiri o cose del genere; sarebbe stato molto più interessante se il male fosse incarnato dal palazzo stesso e non da chi lo abita. Il finale è banale sarebbe avrebbe avuto più senso scrivere la storia di queste persone dalla transilvania all'America. Non scendo sotto al 2 di voto perchè comunque si porta a termine la lettura.
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