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Dettagli

2021
4 maggio 2021
184 p., Brossura
9788806249205

Descrizione

Le emozioni che abitano dentro di noi ci rendono umani. Fidarsi di quello che proviamo non significa essere deboli o instabili, ma vivi, aperti all'esperienza e pronti a meravigliarsi del mondo.

Pensavo alla frase di Epicuro: «è vano il discorso del filosofo che non curi qualche male dell'animo umano»; e mi sono detta: proviamo! Ho pur sempre studiato filosofia; tanto vale che metta quello che ho imparato, quello che ho pensato, al servizio di chi vorrà. Ho ascoltato; ho amato piú di prima, perché intorno al mio amore era cambiato, come il panorama quando arriviamo in una radura, il paesaggio delle mie paure.

Quante volte ci forziamo a reprimere un'emozione? Lo facciamo perché ci vergogniamo dello sguardo degli altri. O perché siamo abituati a diffidare delle emozioni, analfabeti del discorso emotivo. Eppure, è proprio quello che sentiamo a permetterci di conoscere il mondo. Ognuna delle emozioni che proviamo ha una storia: la storia di tutte le persone che l'hanno provata, detta, cantata, rivelata, studiata. Una storia di vita segreta e di metamorfosi, legata alla filosofia, che ne ha costruito paradigmi di osservazione e di studio; ma anche alla letteratura e alla poesia. Questo libro è un viaggio emotivo per tappe: ricostruendo le vicende delle parole con cui diciamo i nostri stati d'animo, traccia, un pezzetto alla volta, un autoritratto – frammentario, imperfetto. Perché nel nostro essere vulnerabili ci somigliamo tutti; e riconoscerci emotivi significa prendere coscienza del fatto che abbiamo dei bisogni e che proprio questi bisogni ci rendono umani.

Valutazioni e recensioni

3,3/5
Recensioni: 4/5
(3)

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Recensioni: 5/5

una piccola esplorazione filosofica delle emozioni che ci guidano nel quotidiano narrato in maniera piacevole, divertente, pieno di aneddoti personali senza mai scivolare nel narcisismo. Mi è piaciuto molto. Leggerò altri suoi libri.

Recensioni: 5/5

Molto stimolante anche se non di lettura semplicissima per un profano. Su alcuni punti mi piacerebbe confrontarmi con l'autore. Per esempio sull'"antipatia" Gaspari dice che è difficile scoprirne le motivazioni. Una potrebbe consistere, secondo il mio modestissimo parere, nel fatto che la postura, l'espressione, il modo di parlare e di approcciarsi della persona che incontriamo per la prima volta ci rimandano a situazioni, ambienti, ambiti anche culturali che dispapproviamo e che il nuovo incontrato ci sembra rappresnti. Sarebbe antipatico, in sintesi, per interposta persona. Solo un'ipotesi, forse strampalata. Saluti, enrico

Recensioni: 5/5

Vita segreta dell'orto, della mente, dei funghi, di Gesù (e altre celebrità), dell'esercito romano, degli scrittori, delle mucche, degli animali, dei semi, delle api, dei cuochi, dei pianeti, di un unicorno, dei gatti, delle ossa, dei cani, delle volpi, degli alberi, delle puzzette, dei pipistrelli, delle cellule, degli uccelli, delle formiche, del bambino, dei fiori, dell'anima, dei giocattoli, dei papi, dei mariti, delle libellule, di mia zia... e la lista continua. Perché un titolo così banale? Ilaria Gaspari ha esordito con un romanzo promettente, ma questo secondo saggio narrativo conferma fin dal titolo il sospetto suscitato dal primo Lezioni di felicità. E' una furba operazione editoriale per fornire del self help ai radical chic che negano di consumare self help. Rispetto al primo l'amalgama fra paginette di simil blog su aneddoti personali e il Bignami letterario-filosofico è anche meno riuscito perché si nota troppo la regia, come in certi film. Nonostante il prestigio di Einaudi spero che l'autrice abbandoni questo binario a favore di una prossima opera più sinceramente originale e meno egocentrica.