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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2023
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Molto interessante. Parla di un periodo molto complesso della storia cinese in modo semplice, ma anche duro.
Una trilogia a fumetti che è meglio di un saggio di storia. Una vita cinese è infatti qualcosa di più ampio dell’autobiografia a fumetti dell’artista Li Kunwu: è un’occasione per vivere le trasformazioni che hanno portato la Cina a diventare uno dei Paesi più industrializzati del mondo, attraverso momenti altamente drammatici, come la Rivoluzione Culturale di cui ci parla appunto Il tempo del padre. Sullo sfondo della Rivoluzione Culturale, in questo primo volume della trilogia emerge la figura del padre dell’autore, quadro locale del Partito, ma c’è un altro padre che catalizza l’attenzione del lettore ed è il Padre della Nazione, cioè Mao: è lui al centro di tutti i pensieri del giovane Li come di gran parte dei bambini cinesi. Una lettura consigliatissima, non solo per gli amanti dei romanzi grafici, ma per tutti coloro che vogliono conoscere la storia e la cultura cinese in un modo semplice ed affascinante.
Bello, un po pesante ma interessante comunque.
Recensioni
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Sottotitolato “Il tempo del padre”, Una vita è il ritratto di una Cina che in parte non esiste più, e che in parte continua ad allungare la sua ombra su un presente in cui il “gigante asiatico” si candida a dominare l'immaginario post-democratico contemporaneo – almeno a sentire i ben informati. Ma prima ancora che un saggio sulla massima potenza demografica del mondo, Una vita cinese è innanzitutto l'autobiografia a fumetti di Li Kunwu (scritta a quattro mani con O^tié), dai natali negli anni immediatamente successivi alla rivoluzione di Mao fino alla morte dello stesso Grande Timoniere nel 1976. Ed è inutile sottolineare come si tratti di anni cruciali per la stessa identità cinese.
Gran parte del libro è occupata dai tentativi – visionari, folli, tragici – che il regime maoista mise in moto sia per emanciparsi dalla propria condizione di arretratezza, sia per ribadire la propria ideologia ufficiale: il modo in cui questi impattano sulla vita privata di Kunwu e della sua famiglia, è quindi il cuore di una vicenda narrata con una certa, leggera gentilezza, ma che non nasconde la quantità di drammi e le vere e proprie aberrazioni conosciute dal popolo cinese alle prese col Grande Balzo in Avanti prima e la Rivoluzione Culturale poi. Ancora una volta, il memoir privato si mescola coi grandi sommovimenti della storia, e il risultato è istruttivo e poetico al tempo stesso.
Recensione di Valerio Mattioli
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