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E/O
2019
7 novembre 2019
336 p., Brossura
9788833571683

Descrizione

Crescere per diventare cosa, per assomigliare a chi?

«Mentre ci pare di star seduti, come Giovanna, sul sedile posteriore di una scalcagnata Cinquecento che sobbalza tra la polvere delle periferie e l'aria tersa di Posillipo, in una storia che sembra assolutamente privata, Ferrante riesce a raccontare non solo il presente ma anche l’infanzia della protagonista e la giovinezza dei suoi genitori, la fine degli anni Settanta, le illusioni, le pose, i miti di quegli anni con la stessa lucidità con cui, nell'Amica Geniale, ci aveva portato negli anni del boom e poi nei decenni successivi.»Lara Crinò, La Repubblica

«Un inizio fulminante che accende l’immaginazione, come è una costante nei libri dell’autrice»La Stampa

«"La vita bugiarda degli adulti” è un viaggio nelle fragilità dei suoi protagonisti, nelle debolezze e nei difetti di tutti noi. Con la consapevolezza, sempre presente, che 'in quello che è successo non c’è colpa, si fa del male senza volerlo'. Comprendere tutto vuol dire perdonare tutto. E, per favore, non mettetevi in testa che la giovinezza è l'età più bella della vita. - Riccardo De Palo, Il Messaggero

«Due anni prima di andarsene di casa mio padre disse a mia madre che ero molto brutta. La frase fu pronunciata sottovoce, nell’appartamento che, appena sposati, i miei genitori avevano acquistato al Rione Alto, in cima a San Giacomo dei Capri. Tutto - gli spazi di Napoli, la luce blu di un febbraio gelido, quelle parole - è rimasto fermo. Io invece sono scivolata via e continuo a scivolare anche adesso, dentro queste righe che vogliono darmi una storia mentre in effetti non sono niente, niente di mio, niente che sia davvero cominciato o sia davvero arrivato a compimento: solo un garbuglio che nessuno, nemmeno chi in questo momento sta scrivendo, sa se contiene il filo giusto di un racconto o è soltanto un dolore arruffato, senza redenzione».

Il bel viso della bambina Giovanna si è trasformato, sta diventando quello di una brutta malvagia adolescente. Ma le cose stanno proprio così? E in quale specchio bisogna guardare per ritrovarsi e salvarsi? La ricerca di un nuovo volto, dopo quello felice dell’infanzia, oscilla tra due Napoli consanguinee che però si temono e si detestano: la Napoli di sopra, che s’è attribuita una maschera fine, e quella di sotto, che si finge smodata, triviale. Giovanna oscilla tra alto e basso, ora precipitando ora inerpicandosi, disorientata dal fatto che, su o giù, la città pare senza risposta e senza scampo.

Valutazioni e recensioni

3,7/5
Recensioni: 4/5
(216)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Dopo aver letto "L'amica geniale" e "la figlia oscura", questo volume ha soddisfatto le mie aspettative. La scrittura della Ferrante é scorrevole, cattura e tiene incollati alle pagine.

Recensioni: 5/5

Dopo esser stata catturata dalla serie tv ho preso il libro pensando come al solito di trovarmi di fronte a una lettura coinvolgente e poter affermare il libro è più bello. Purtroppo non è stato così, scrittura lenta e poco coinvolgente

Recensioni: 5/5

La storia risulta appassionante fino a metà libro, per poi scemare in una marea di obsoleti luoghi comuni: presunte differenze tra nord e sud Italia, famiglie borghesi e popolari, maschi dipinti come depravati sessuali. Insomma, tematiche trite e ritrite buttate lì perché fa brodo e presa sul pubblico, soprattutto quello giovanile. Chi studia appare colto e distinto, gli altri una marea di ignoranti indegni di ricoprire un valido ruolo sociale. Bisogna studiare altrimenti diventi ignorante, povero ed infelice, soprattutto se donna, rischiando di finire a fare la serva nei quartieri della Napoli Bene (se sei fortunata). La verginità meglio perderla il prima possibile e togliersi il pensiero, poco importa con chi. Questo romanzo è diseducativo, non che una storia debba forzatamente insegnare chissacché dispensando preziosi insegnamenti di vita, però io vi ho trovato poco da salvare. Lo stile di scrittura è accattivante, poiché la Ferrante sa scrivere come pochi altri e riesce con facilità a catturare l'attenzione del lettore tenendolo incollato anche quando racconta episodi banali dall'esito scontato e rendendo comunque ogni suo testo degno di lettura. I numerosi monologhi di Giannina sono accattivanti, sentiti e credibili nella loro genuinità adolescenziale, sebbene i dialoghi appaiano a volte alquanto piatti e volgari, con donne colte, compresa la protagonista stessa, che si esprimono sovente in modo grezzo ed illetterato senza una valida motivazione, sminuendo così la tanto declamata intelligenza che, stando al testo della Ferrante, dovrebbe custodire qualunque adolescente studioso, soprattutto se iscritto al ginnasio. Mi auguro che Elena Ferrante non si commercializzi oltremodo a seguito del successo ottenuto, tra l'altro meritatissimo, riprendendo piuttosto a sfornare presto nuove opere degne suo innegabile talento letterario.

Recensioni: 5/5

Ho letto questo libro della Ferrante, dopo qualche anno dalla lettura della tetralogia de "L'amica geniale"; tetralogia che avevo divorato nel giro di pochissimo tempo, presa dalla scorrevolezza della lettura. Così come ne "L'amica geniale" non ero riuscita a provare simpatia per nessuna delle due protagoniste, anche in questo libro, non sono riuscita a farmi piacere per alcun personaggio, li ho trovati alquanto antipatici, insopportabili e noiosi, soprattutto la protagonista. Spinta dalla curiosità, ho visto anche la serie su Netflix, ma ho bocciato anche quella, brutta la storia, brutti i personaggi e brutta anche la trasposizione su piccolo schermo. Credo che ne passerà di tempo, prima di leggere "Cronache del mal d'amore", mi deve passare prima la delusione per "La vita bugiarda degli adulti"! Per me le stelline sarebbero 1 e 1/2, il sito non mi dà la possibilità di metterle e sono troppo buona per metterne solo 1!