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Questo romanzo è meno brillante dei precedenti. Meno azione, meno morti, troppi spiegoni per far capire a chi non ha mai letto Silva da dove vengono i vari personaggi e anche qualche libertà singolare del traduttore. L'età di Allon si fa sentire e anche l'età di Silva che forse ha perso di vista il fatto che l'opera dovrebbe essere di fantasia, a suo dire, e invece si rivela piena di realtà.
Accidenti, bel libro. Leggo sempre con piacere Silva ma, tolte alcune eccezioni, lo stesso piacere finiva immancabilmente con l'ultima pagina senza essere seguito da "malinconia" o mancanza dei personaggi. Quest'ultimo capitolo è interessante, attuale ed ottimamente intrecciato.
Allon è sempre una garanzia e non annoia mai. Questa volta la storia è ambientata in piena epidemia e anche questo contribuisce a rendere più viva l'azione. Il libro scorre via veloce e senza intoppi, colpo di scena finale compreso. Grazie di esistere Gabriel Allon, ce ne fossero di agenti come te.
Lo stile di Silva è ormai noto; parte con un ritmo discreto per poi accendersi nel finale. Stavolta, a dire la verità, a fronte di una trama attuale, forse anche scontata, considerati gli eventi attuali,, nel finale "piega" verso una chiusura del romanzo che mi lascia un pò perplesso. Forse un libro l'anno è un tantino esagerato; preferirei uno ogni due anni per avere più spazio a trame più "pesanti".... così ne va a scapito della qualità ed i primi libri di Silva sono già differenti da questi ultimi..... ma, comunque, sempre piacevole...