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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2022
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Come in tutti i libri dello storico inglese, il volume mostra anche come «si viveva la guerra», come la vivevano «i contadini del delta del Mekong, i piloti degli Huey venuti da Peoria, i grunts di Sioux Falls, i consulenti della difesa aerea di Leningrado, i ferrovieri cinesi» e, persino, «le entraîneuse di Saigon».
«A scaffale esistono centinaia di storie, analisi, memorie e romanzi sul Vietnam. Ma quello che Hastings fa in Vietnam è riunire tutti questi generi in un unico, originale, vivido affresco narrativo» - NPR
«Questo è un racconto storico completo, affascinante, sorprendente, magnifico» - Tim O’Brien
La guerra del Vietnam costituisce senza dubbio il conflitto che, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, ha esercitato la maggiore influenza sulla cultura del proprio tempo e su quella degli anni successivi. A quasi mezzo secolo di distanza, sono ancora vive nella memoria collettiva le immagini che ne fanno una guerra-simbolo del secondo Novecento: la foto, ad esempio, del capo della polizia di Saigon che spara a un prigioniero vietcong durante l’offensiva del Tet nel 1968; o quella della bambina che urla, correndo nuda in preda alla sofferenza dopo essere rimasta vittima di un attacco con il napalm nel 1972; o la foto della scala sulla quale, la sera del 29 aprile 1975, alla vigilia della caduta di Saigon, i fuggiaschi salgono verso un elicottero, come se stessero ascendendo al Calvario. Attraverso tali immagini si è radicata, in Occidente, la percezione dell’umiliazione subita in quel conflitto dagli Stati Uniti, la nazione più potente del pianeta, e del contrasto fra l’arte bellica di una superpotenza, che metteva in campo una tecnologia diabolica simbolizzata dal bombardiere b-52, e quella di contadini che indossavano il cappello a cono di paglia o il casco coloniale, e che per spostarsi si affidavano ai sandali e alle biciclette. La guerra durò tre decenni, costò fra i due e i tre milioni di vite e, negli Stati Uniti, determinò la rovina di un presidente e la caduta di un altro. Ha prodotto, inoltre, una sterminata letteratura, oltre a numerosi film, canzoni e così via. In nessuna opera, tuttavia, è stata indagata come in questo monumentale libro. Max Hastings ricostruisce la sua vicenda politica e strategica con un rigoroso ordine cronologico, mostrando l’imperizia dell’amministrazione americana nella conduzione del conflitto – dapprima con mille esitazioni, nel timore di una reazione degli alleati russi e cinesi del Vietnam del Nord, poi con una risolutezza spropositata che, con l’operazione Rolling Thunder, il bombardamento forzato, ebbe il solo effetto di rafforzare il supporto popolare al regime vietcong «generando un entusiasmo patriottico e nazionalista».Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il Vietnam frammentato nelle memorie dei combattenti, in una cronaca costruita su episodi, che perde di vista il contesto generale della guerra. Assente o quasi una disamina dell'enorme tensione interna agli Stati Uniti durante il conflitto, così come manca un'analisi del controverso, se non contrastato, dopoguerra nella memoria statunitense: non una riga, ad esempio, sulla tardiva e discussa costruzione del muro di Washington. I libri di Stanley Karnow, di Marylin Young e il bellissimo saggio di Jonathan Neale, senza bisogno di 800 pagine (troppe, inutili, a tratti noiose), sono decisamente più efficaci, chiari e interessanti. Per la guerra vista "dal basso" indispensabili i libri di Tim O'Brien: su tutti "The things they care" (da poco riedito in italiano con un titolo quasi fedele all'originale).
volume eccezionale,frutto di puntuali e complesse analisi storiografiche sui documenti e di una notevole attività di ricerca, ricostruisce la lunga e complessa tragedia vietnamita in maniera articolata ed approfondita,scongiurando tuttavia il rischio di risultare dispersivo, rischio sempre incombente quando si deve affrontare una tematica così vasta e complessa. Il libro scorre molto bene ed ha,a mio avviso, il pregio di inquadrare ed affrontare i conflitti susseguitisi senza pregiudizi e storture ideologiche e senza la pretesa di individuare a tutti i costi "buoni" e "cattivi" in maniera manichea. Proprio in ragione della sua oggettività, non piacerà ai giannizzeri del pensiero unico militante e del politicamente corretto a tutti i costi ma sarà utilissimo a chi vorrà documentarsi senza pregiudizi su una delle vicende cruciali del '900
Un punto di riferimento per chi ha voglia di approfondire un argomento tragico che ha segnato il XX secolo. Un testo completo, esauriente, dal punto di vista storico che non solo mette in luce tutti gli errori politici e militari dell'amministrazione americana sotto la presidenza Johnson, ma ci trascina in una tragedia che ha lasciato una macchia oscura nella storia degli USA, migliaia di vittime e una straziante povertà in un paese come il Vietnam.
Recensioni
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