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Libro sicuramente interessante dalla terza parte in poi. Le prime due parti sono noiose e piene di numeri e dati tecnici. Inoltre ci sono molte frasi scritte in tedesco e francese che non sono tradotte.
Recensioni
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Frutto di una ricerca di non usuale spessore documentario e interpretativo, il libro si fonda sulla critica alle tesi di Norbert Elias relative alla vita di corte in Europa nella prima età moderna. Al termine l'opera del grande sociologo tedesco esce fortemente ridimensionata, se non destituita di validità storiografica, e relegata piuttosto in quella che è qui chiamata la "storiografia aulica", che sarebbe, a giudizio dell'autore, imbellettata di concetti affascinanti, ma povera di prove convalidanti. Duindam si è misurato con il tentativo di svolgere una storia comparata delle due maggiori corti europee in età moderna, quella dei Valois-Borbone di Francia e quella degli Asburgo di Vienna, analizzate nella loro composizione sociale e gerarchica, nei riti, nei cerimoniali e nelle etichette, nelle forme di potere e nelle relazioni tra la società di corte e il governo dell'amministrazione centrale e periferica dello stato. Ne esce invalidata la tesi che individuava nella corte il luogo in cui l'assolutismo del sovrano imbrigliava le nobiltà riottose, sottoponendole a un ritualizzato gioco di deferenza e di esaltazione della sovranità regia. Tante domande, tante attese di risposte derivano da una ricerca che ha il merito di portare a verifica quei temi che entro la cornice generale della corte si sono affollati in questi ultimi decenni e di presentare sotto nuovi angoli visivi quel microcosmo in cui si specchiavano tanto i sistemi di sovranità quanto le forme dello stato moderno e le relazioni tra i ceti. Come a volte capita leggendo le storie comparate, anche da questa si trae la sensazione di un accostamento forzato tra contesti molto dissimili. Comunque, dopo questo libro, parecchie idee sulle corti appariranno vetusti cliché da archiviare. E questo è un risultato non da poco.
Dino Carpanetto
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