Viale dei silenzi

Sono ungherese, quindi l'italiano non è la mia madre lingua, probabilmente per questo motivo certe volte ho avuto difficoltà a capire le analisi e/o descrizioni di stato d'animo del protagonista, avvenute tramite tante metafore ed immagini allegoriche, Per me è stato assai impegnativo il linguaggio e probabilmente questo ha tolto un po' la possibilità di una lettura scorrevole. La storia comunque è stata scritta in un modo da tenermi sulle spine, volevo sempre capire cosa sarebbe successo, e poi il finale mi ha sorpresa. Fa riflettere, perché forse ognuno di noi è in cerca di qualcosa...

Un romanzo scritto con stile, una lettura estremamente piacevole, un coinvolgente viaggio interiore alla ricerca di sé e del senso profondo della propria esistenza.

Roberto, io narrante e protagonista, alla disperata ricerca del padre, con partenza da Varsavia per poi finire in Irlanda, dopo un breve passaggio a Berlino con i pensieri della mente a Firenze. La svolta arriva dopo l’incontro (casuale?) con Erin. L’autore alterna un’accurata analisi psicologica all’indagine, e lo fa sempre in modo pacato, infatti urlare non serve, è molto più forte il silenzio. Questo non è un libro preconfezionato, come si usa fare adesso, da dare in pasto ai lettori eterodiretti, ma cresce capitolo dopo capitolo dalla penna dello scrittore.