Libretto di Giovanni MAria Casini - Prima registrazione mondiale“Ricordo come nella passata Quaresima ci fu gran folla e strepito, alla Scala, per assistere all’Oratorio di Tobia, composto dal Sig. Casini, Sacerdote fiorentino, musico e letterato eccellentissimo, il quale dovette replicarsi in più parti”. Così scriveva, nel 1701, un anonimo diarista fiorentino la cui testimonianza si ritrova nelle Notizie varie raccolte dai Fratelli Salvini, un testo manoscritto conservato oggi dalla Biblioteca Marucelliana di Firenze. Successore dell’organista Francesco Nigetti, che nel 1676 lo volle con sé nel duomo fiorentino, Casini visse a lungo appartato, facendosi conoscere e apprezzare soprattutto come esecutore e improvvisatore all’organo. Dal suo maestro aveva ereditato, tra l’altro, il culto per uno dei grandi maestri del recente passato. Basato sull’abituale alternanza di arie e recitativi, con occasionali interventi corali e brevi pagine d’assieme, l’oratorio “Il viaggio di Tobia “presenta un’ampia varietà di tipi di scrittura vocale e di situazioni musicali che vanno dall’aria patetica ed espressiva, dalla scrittura piana e sillabica, all’aria di tono più leggero, all’aria, infine, di esplicito taglio virtuosistico. Dimenticato per oltre tre secoli, Il viaggio di Tobia rivela oggi, con ogni evidenza, la forza e l’originalità di un compositore di cui ancora ben poco si conosce, ma il cui nome si inserisce però a pieno titolo nella grande tradizione dell’oratorio barocco italiano tra Sei e Settecento, in un momento straordinariamente ricco di fermenti e di cambiamenti musicali.Direttore dell'ensemble di strumenti originali I Barocchisti, Diego Fasolis è stato uno dei grandi protagonisti della riscoperta filologica del repertorio preromantico, al quale ha dedicato un gran numero di registrazioni di alto livello.
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