La via del tè
di Robert Fortune
Cosa faceva l'Inghilterra nel 1848? Escogitava metodi per rubare i semi più pregiati di té in Cina e coltivarli in India
«Fortune, in Cina, non si limita ad osservare la strabordante diversità botanica, ma pensa ed opera con la mentalità del disseminatore, in senso letterario. Lungo la strada, per raggiungere il distretto di Hwuy-chow, dove cresceva il té migliore, Fortune raccoglie semi di altre piante autoctone in modo da estenderne la diffusione in Europa e America» - La Lettura
Nel 1848 il botanico Robert Fortune torna in Cina, a distanza di cinque anni dal suo primo avventuroso viaggio in quelle terre. Pieno di stupore e meraviglia per l’Impero Celeste, e con una punta di incoscienza di fronte ai pericoli che vi si annidano, Fortune ha una missione: trafugare le più preziose varietà di tè e scoprire le tecniche segrete della preparazione delle foglie per poi fuggire verso l’Himalaya, dove la Compagnia delle Indie britannica possiede sconfinate piantagioni. Il racconto appassionante di uno dei più clamorosi furti della storia, che mise fine al monopolio cinese del tè cambiando per sempre le abitudini occidentali. )
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