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Recensioni La via dei re. Le cronache della Folgoluce. Vol. 1

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Roshar è un mondo fatto di pietra e bufere. Tempeste furibonde spazzano il terreno roccioso, tanto da aver plasmato nei secoli il paesaggio e la civiltà. Gli animali si rifugiano nei loro gusci, gli alberi ripiegano i rami e l'erba si ritira nel suolo sassoso. Solo dove il terreno offre un rifugio ci sono città. Da secoli sono caduti i dieci ordini consacrati noti come i Cavalieri Radiosi, ma rimangono le loro Stratolame e Stratopiastre, spade e armature mistiche in grado di trasformare uomini comuni in guerrieri semi-invincibili. Per questi manufatti si è disposti a vendere interi reami; in loro nome sono state combattute guerre, altre sono state vinte grazie a loro. Uno di questi conflitti scoppia in una terra devastata chiamata le Pianure Infrante. È lì che Kaladin, che ha abbandonato l'apprendistato come chirurgo per arruolarsi e proteggere il fratellino, viene ridotto in schiavitù. In una guerra senza senso, in cui dieci armate combattono separatamente un unico nemico, Kaladin lotta per salvare i suoi uomini, soprattutto da chi li considera carne da macello. Il luminobile Dalinar Kholin è alla testa di uno di quegli eserciti. Come suo fratello, il defunto re, è affascinato da un antico libro intitolato La via dei re ma, tormentato da visioni dei tempi antichi e dei Cavalieri Radiosi, teme di stare impazzendo.

COME COMINCIA
Kalak aggirò una sporgenza rocciosa e si arrestò barcollando davanti al corpo di un tuonoclasta morente. L’enorme bestia di pietra giaceva sul fianco, con delle protuberanze simili a costole che le spuntavano dal petto incrinate e rotte. Quella mostruosità aveva una forma vagamente scheletrica, con arti innaturalmente lunghi che sporgevano da spalle granitiche. Gli occhi erano dei punti rosso intenso sul volto a cuspide, come creati da un fuoco che ardeva in profondità dentro la roccia. Sbiadirono.
Perfino dopo tutti questi secoli, vedere un tuonoclasta da vicino faceva rabbrividire Kalak. La mano della bestia era lunga quanto un uomo. Kalak era stato ucciso da mani come quelle in precedenza, e non era stato piacevole.
Naturalmente, morire di rado lo era.

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