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Ho trovato questo libro scritto come se volesse essere un copione cinematografico, per cui spesso ridondante e con descrizioni troppo prolisse. Ci sono poi, completamente all’opposto, aspetti che dovrebbero essere curati con maggior attenzione, mentre invece sono ignorati o talvolta si passa oltre senza raccontare una scena che il lettore si aspetterebbe di trovare. Personaggi inutili e altrettante scene lunghe per niente. Capitoli corti, interrotti quasi bruscamente. Le descrizioni delle opere d’arte e della letteratura sembrano fatte dall’autore per ostentare la sua conoscenza a riguardo e, se non era questo il suo obiettivo, purtroppo questo è quello che a me è arrivato. Insomma, non mi è proprio piaciuto.
Non è tanto la storia in sé. Non è neppure l'ambientazione, né tantomeno il ritmo serrato dei dialoghi. Ciò che fa della Venere perduta di Michele Rak un sorprendente debutto è piuttosto un altro ingrediente narrativo, difficilmente riscontrabile in altre opere d'esordio. Ma partiamo dall'inizio. La storia ruota attorno a un clamoroso furto (una lussuosa Venere di Canova), di cui resta ormai solo una fotografia, e a una misteriosa morte di un collezionista. Il compito del dottor Kanopus, l'esperto d'arte a cui tocca occuparsi della faccenda insieme alla sua giovane assistenza, non è semplice. Per provare a mettere ordine nell'ingarbugliato filo del delitto e della scomparsa, decide così di percorrere la strada a ritroso che ha fatto quel capolavoro. Ecco allora, che il giallo di Michele Rak si trasforma in una storia succosa delle pulsioni e degli interessi che si scatenano attorno alle opere d'arte. Nel frattempo, le tinte fosche del noir proseguono e il ladro semina indizi; ciò che conta, però (e ciò che più diverte) è il tourbillon passionale che scatena l'opera di Canova. Rak, che di mestiere fa il teorico e lo storico del mutamento e della funzione dei linguaggi d'arte, non ci mette molto a far sintonizzare il lettore su frequenze a lui finora ignote. Al tempo stesso, però - e sta qui la rarità - non ostacola il noir, rivelandosi un autore già collaudato.
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