Oggi gran parte delle violazioni in materia di circolazione stradale viene accertata con strumenti elettronici che, di fatto, si sostituiscono all'operatore su strada. Sul piano normativo il legislatore è intervenuto costantemente sul tema, ma in modo spesso non coerente. Da un lato ha ampliato i casi in cui la contestazione immediata non è necessaria, attraverso l'impiego di strumenti debitamente approvati; dall'altro ha introdotto una serie di adempimenti e limitazioni, in particolare per l'accertamento delle violazioni dei limiti di velocità che hanno reso estremamente difficoltosa l'attività degli organi di polizia e delle amministrazioni locali. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulle verifiche della taratura alla quale ha fatto seguito il DM n. 282/2017 e la Direttiva Minniti, siano giunti alla questione della omologazione dei dispositivi di controllo della velocità (ordinanza Cassazione n 10505/2024) ed al nuovo Decreto MIT 11/04/2024 (GU. n.123 del 28/05/2024) emanato in attuazione dell'articolo 25 della L. n.120/2010.Il quadro che ne deriva è caratterizzato da incertezza operativa e incomprensioni procedurali, interpretazioni dottrinali e giurisprudenziali talvolta difformi tra loro e che, anche per questo, sono la causa dell'insorgere di un contenzioso sempre più intenso e complesso. Questa guida offre un'attenta analisi dell'evoluzione normativa e dei principi generali che regolano l'accertamento e la contestazione delle violazioni mediante i dispositivi tecnologici a disposizione delle polizie locali, per poi passare all'esame dei singoli casi, alla luce della più affermata giurisprudenza e della prassi ministeriale, mettendo in luce ogni criticità e proponendo le soluzioni più adeguate ai singoli casi.
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