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Vele di fortuna - Adolfo Balliano - copertina
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Descrizione


Il paesaggio alpino di rocce gelide e brulle è protagonista di "Vele di fortuna" quanto la calura soffocante lo è negli Ossi di seppia di Montale e il grigiore livido delle strade torinesi nelle Venti poesie di Bongioanni, tutti pubblicati nel 1925, l''anno della poesia' della Piero Gobetti Editore. Adolfo Balliano (Ottiglio Monferrato, Alessandria, 1896 - Torino, 1963) farà della montagna il tema dominante di un'abbondante produzione poetica, romanzesca e saggistica, giungendo a fondare già nel 1929, con Agostino Ferrari, il Gruppo italiano scrittori di montagna e divenendo figura di spicco del Club Alpino Italiano. In Balliano il paesaggio alpino è luogo di tormenti nostalgici, della consapevolezza della propria fragilità, del senso di perdita e di morte, talvolta con evidenti influenze pascoliane. Montagna madre, bella e terribile, quella di Balliano, spartano, estremo spazio di libertà in cui si apre il franco confronto con se stessi.
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Dettagli

2022
3 febbraio 2022
80 p., Brossura
9788893596138

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Adolfo Balliano

(Ottiglio Monferrato, Alessandria, 1896 – Torino, 1963) amico di Gobetti dai tempi del liceo, dal 1925-1926 diresse il settimanale «Monviso»; nel 1929 pubblicò il periodico «Alpinismo» e con Agostino Ferrari costituì il Gruppo italiano scrittori di montagna (GISM). Nel 1931 fondò la casa editrice Montes, presso cui furono lanciati più di ottanta titoli relativi all’alpinismo, oltre ad una serie di testi dal carattere dichiaratamente fascista. Sterminata fu la sua produzione letteraria, che spaziò dalla poesia, con le raccolte Vele di fortuna (1925) e Approdo (1935), ai romanzi, Il torchio e la chimera (1927), ai racconti e saggi quali Alpinismo contemplativo (1927), Il vento del Sud (1930) e Alpinista che vai dizionario...

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