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Vedo meglio quando chiudo gli occhi - Tadeusz Rozewicz - copertina
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Vedo meglio quando chiudo gli occhi - Tadeusz Rozewicz - copertina

Descrizione


Il poeta Różewicz fa venire in mente un albero che si secca, perché la terra su cui cresce è sterile, priva di linfa, di minerali essenziali, di valori. È una poesia che risveglia incessantemente le coscienze, perché la coscienza inquieta determina la ricerca della verità, e la ricerca della verità porta alla ricerca del bello. È una poesia che parla di una lenta morte della cultura e dell’arte dopo la guerra e la tragedia di Auschwitz. L’atteggiamento di Różewicz è quello di un attento testimone e osservatore della sua epoca e della personalità depressa e sconvolta dell’uomo della metà e della fine del XX secolo, che vive al cospetto dello sgomento esistenziale, con le paure provocate dal passato, dal presente e dal futuro.
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Dettagli

2019
2 ottobre 2019
144 p.
9788833561288

Conosci l'autore

Tadeusz Rozewicz

(Radomsko, Czestochowa, 1921 - Breslavia 2014) poeta e drammaturgo polacco. La guerra, cui partecipò come partigiano, fu da lui vissuta come catastrofe della moralità e come incubo fisiologico. La sua prima raccolta di versi, Inquietudine (1947, nt), esprime lo sbigottimento dell’uomo di fronte alla crudeltà e alla solitudine. Le raccolte, Il guanto rosso (1948), Cinque poemi (1950, nt) e Il tempo che va (1951, nt) riflettono il tentativo di recuperare una dimensione sociale. Il mondo contemporaneo e i suoi problemi sono al centro di Versi e immagini (1952, nt), Pianura (1954, nt), Forme (1958, nt). Nelle raccolte successive - Colloquio con il principe (1960), Il nulla nel mantello di Prospero (1962, nt), Il volto (1964, nt), Diario traumatico (1979, nt) - R. ha espresso in modo sempre più...

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