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Come s’inserisce Vasto nella storia del Mezzogiorno e dell’Italia? Semplice rispecchiamento o specifico protagonismo? Con quali modalità – in questo caso – la microstoria si rapporta alla «grande» storia? Partendo da questi interrogativi, grazie a un impianto multidisciplinare ancorato alle più aggiornate acquisizioni dell’odierna storiografia (in particolare sul versante economico e sociale, ma anche amministrativo e politico), il libro ricostruisce la plurisecolare vicenda di un centro costiero dai tratti comunque molto marcati. Già protagonista di eventi significativi in età preromana e romana, fino al rango di municipium histoniensium, con il tempo Vasto consolida una centralità storica che va ben oltre l’ambito locale: condizioni geografiche particolarmente favorevoli e flussi mercantili di rara intensità, nonostante il giogo delle signorie feudali, ne fanno un polo urbano di forte attrazione sull’intero medio Adriatico. Dal tardo medioevo vi si afferma una protoborghesia, soprattutto in campo agrario e commerciale, le cui intraprese si proiettano fruttuosamente nelle dinamiche dell’«economia-mondo». Nelle grandi trasformazioni della contemporaneità, Vasto continua a segnalarsi per alcune sue peculiarità. Nel secondo Novecento, sfruttando abilmente le opportunità dell’intervento straordinario, specie nella prospettiva industriale e turistica, vi si innescano meccanismi virtuosi di sviluppo che ne fanno un «localismo» di successo. Per molti aspetti abbiamo uno spaccato emblematico della storia meridionale. Ma nella ricostruzione che ne fornisce l’autore si notano anche tratti di originalità e differenziazione che contribuiscono – se non proprio a revisionare – quanto meno ad approfondire schemi di lettura che una lunga tradizione di studi, dal meridionalismo classico alla «nuova storia», vorrebbe definitivamente acquisiti.
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