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Inutile dire che è un documento prezioso, qualunque siano le convizioni personali. I commenti sono validi e autorevoli, edizione un poco troppo commerciale, ma al momento non credo ci siano molte alternative. Consigliatissimo a storici e appassionati di Sacre
la fede di un cattolico come io sono e' indiscutibile, ma non chiudiamoci cerchiamo di avere un punto di partenza su tutti i paleocristiani e anche altre religioni monoteiste poi sviluppiamo un pensiero, non vi e' nessuna ragione per cui un cattolico con una buona fede assestata non possa leggere questo libro ciao francesco da palermo
Salve a tutti,sono un'accanita lettrice di "miti" religiosi e cosiglio questo libri a tutti quelli che come me amano darsi spiegazioni plausibili riguardo i testi religiosi che spesso e volentieri sono direttamente collegati alla storia o ad altri testi sacri e non, più o meno attendibili.Perciò consiglio prima di leggere il libro, una lettura attenta dei vangeli e degli atti onde evitare "smarrimenti" nel corso della lettura.
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Da sempre disprezzato, accusato del tradimento più famigerato della storia, condannato alla maledizione perpetua, Giuda Iscariota può finalmente prendersi la sua rivincita. Un documento, rimasto nell'oblio per secoli, in una caverna egiziana, ritrovato negli anni Settanta del Novecento e solo ora tradotto, rivela una tesi destinata a sconvolgere i racconti dei quattro vangeli tradizionalmente riconosciuti. Dopo il suo ritrovamento, il papiro che lo conteneva insieme ad altri tre preziosi testi redatti in un dialetto copto (l'Epistola di Pietro e Filippo, un trattato dal titolo Giacomo e uno provvisoriamente denominato Libro dell'Allogeno) passò tra le mani di commercianti e antiquari, toccò tre continenti e infine, nel 2001, fu intercettato da Rodolphe Kasser, professore emerito presso la facoltà di Arti dell'Università di Ginevra, che ne ha curato la traduzione in collaborazione con Marvin Meyer e Gregor Wurst, insieme a François Gaudard. Non appena ebbero modo di visionarlo, gli esperti rimasero sbalorditi: il vangelo racconta infatti la vicenda di Gesù dal punto di vista di Giuda, che non appare affatto un personaggio negativo, bensì un eroe, che seppe intuire il disegno divino del sacrificio di Cristo fino a farsene strumento principale, in accordo con lui. All'interrogativo: "chi fu veramente Giuda?" le pagine del vangelo ritrovato rispondono chiaramente: non un eretico, come lo bollarono i primi teologi cristiani, tra cui sant'Ireneo di Lione, ma, secondo un'interpretazione rivoluzionaria, l'apostolo più illuminato, l'unico che comprese veramente Gesù e a cui Gesù stesso chiese di tradirlo.
In questo volume è riportata, per la prima volta, in un linguaggio chiaro, la traduzione dell'originale copto. La narrazione, il cui incipit non dà adito a dubbi ( «Spiegazione segreta della rivelazione che Gesù rese conversando con Giuda per una settimana, tre giorni prima di celebrare la Pasqua»), si svolge tutta nei giorni che precedono la Passione e termina con il tradimento di Giuda. Nel volume sono, inoltre, raccolti quattro interventi degli esperti che hanno esaminato il testo, volti a illustrarne i vari aspetti, storici e teologici, valutandolo nel contesto in cui è nato, i primi secoli del cristianesimo. Apprendiamo così che il vangelo fu composto probabilmente verso la metà del II secolo, sulla base di fonti precedenti rappresentative «di una forma di spiritualità che enfatizza la gnosis, ossia la "conoscenza", la conoscenza mistica di Dio e dell'essenziale unicità del sé con Dio.»
Come scrive nel suo intervento Bart D. Herman, docente e presidente del Dipartimento di studi religiosi della University of North Carolina, «non capita tutti i giorni che una scoperta in ambito biblico scuota il mondo erudito e il mondo laico, finendo in prima pagina nei giornali d'Europa e d'America». Questo straordinario documento ci è riuscito, è sopravvissuto alle insidie del tempo e alle lotte teologiche che hanno sconvolto la cristianità e oggi torna a proporre una nuova interpretazione del messaggio di Cristo, restituendoci intatta la carica spirituale che ha caratterizzato gli albori del cristianesimo.
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