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«... la faccia che vidi nello specchio dietro il bancone, quando sollevai lo sguardo dal mio bicchiere di whiskey quella sera, non era affatto la mia faccia, ma quella di una ragazza. Ecco cos'era. Era la faccia di una ragazza, e di una ragazza sola e spaventata.»
«In questo libro si trova quel misto di tono franco, disperazione, ricerca del bene, severi parametri morali, spazi aperti che è forse il più costante e voluminoso prodotto di esportazione dell'America letteraria» - Francesco Pacifico, Robinson
Il ragazzo appassionato di cavalli che rimane scioccato dalla scoperta che il suo allenatore preferito è in realtà un fanfarone che si intrattiene con le prostitute. Il giovane stalliere per passione che racconta così tante frottole alla ragazza di cui si è invaghito da perdere, forse, una delle grandi occasioni della sua vita. Il garzone di stalla che durante una serata solitaria scorge, guardandosi allo specchio, una ragazza spaventata, e si scopre un uomo nuovo dopo una notte di sconvolgenti avventure. In Voglio sapere perché, Sono uno stupido e L'uomo diventato donna tutti hanno qualcosa da nascondere, da rivelare e, soprattutto, da desiderare.
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Lo stile immediato e i temi concreti e mai banali furono tra gli ingredienti letterari che già novant'anni fa portarono Cesare Pavese a curare la seconda traduzione italiana di Sherwood Anderson, grande iniziatore della narrativa americana novecentesca e inconsapevole antagonista della retorica fascista in cui Pavese si trovò a tradurre. Di Anderson questa antologia, curata con lucidità e bravura da Anna De Biasio, raduna tre racconti il cui denominatore comune è quel mondo delle corse ippiche familiare allo scrittore che di quel mondo fu appassionato frequentatore e addetto ai lavori (fra i tanti mestieri che Anderson praticò ci fu quello di stalliere). Nella prima storia, un ragazzo con una passione quasi smodata per i purosangue subisce la sua prima cocente delusione scoprendo di nascosto l'anima segreta e volgare di un fantino per il quale aveva provato una profonda ammirazione. Nella seconda, un giovane prova a conquistare una ragazza improvvisandosi membro di una famiglia proprietaria di un cavallo di razza e di beni nell'Ohio, ma non sa approfittare della situazione. Nelle terza, un garzone di stalla vede allo specchio se stesso in sembianze femminili, poi si salva da un pericolo che incombe su di lui rifugiandosi al buio nella carcassa di un cavallo, quasi un percorso iniziatico morte-rinascita (o oscurità-luce), dopo il quale niente sarà più come prima. Questo è il racconto più complesso dell'antologia, che comunque condivide con gli altri due i temi essenziali dell'ingresso nella maturità e del rapporto tra verità e apparenza.
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