Entrando nel crepuscolo della propria vita, un astrofisico di fama mondiale si pone una domanda: cosa vorrei che sapessero i miei nipoti dell'universo in cui continueranno ad abitare quando io non ci sarò più? Nasce così questo dialogo immaginario tra un vecchio e un bambino che in una notte, seduti su comode sdraio, osservano il cielo. Attendendo le stelle cadenti, l'anziano scienziato risponde agli interrogativi sempre più incalzanti del giovane: di che materia sono fatte le stelle? Come si alimenta il sole? Cosa significa che l'universo è in espansione? Siamo soli nell'universo? Pensato per i bambini, il libro è stato letto anche dagli adulti, per la facilità con cui offre a chiunque semplici spiegazioni sui misteri del cosmo, saziando un desiderio di sapere che molti di noi si portano dietro dall'infanzia. Un desiderio scientifico che non esclude però la poesia.)
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