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“Il grande rischio della intelligenza artificiale (IA)… è che l’intelligenza umana smarrisca le sue caratteristiche peculiari e si appiattisca su quella artificiale, venendone travolta “. Questa la premessa di un saggio imperdibile. Il summit internazionale di Bletchley Park in Inghilterra nel novembre 2023 ha riunito politici (Sunak, von der Leyen, Meloni) e tecnologi (Musk , Altman) per discutere le prospettive e i pericoli derivanti dalla diffusione di questa nuova applicazione. Tutti noi dobbiamo prendere coscienza dei vantaggi e dei rischi della IA, in particolare della IA ‘generativa’, vera e propria irruzione del virtuale nel reale ‘. Può essere d’aiuto ricordare quanto tramandato dai filosofi del passato (Socrate, Platone, Aristotele, Epicuro, Marco Aurelio) e contemporanei ( Nietzsche, Patocka, Foucault, Hadot, Heidegger …): etica, fisica, politica, morale interpretate in maniera diversa a seconda del singolo filosofo, ma sempre imperniate sull’umano, in senso immanente o trascendente: l’uomo protagonista indiscusso delle sue scelte, del suo destino. L’ IA potrebbe pericolosamente sostituire l’ IO in ogni campo della nostra esistenza: dalla letteratura alla politica, dall’impresa alla economia, dalla scuola alla medicina, dalla affettività alla fede religiosa … Ci si interroga su quello che sarà il destino dell’umano travolto dalla IA, arrivando ad ipotizzare che in un futuro non troppo lontano l’uomo possa persino fare a meno d lavorare, demandando questa attività all’ IA. Infine, inquietante, è la possibilità di una ‘resurrezione digitale’ dei nostri cari defunti, demandata ad un software capace di riprodurre a richiesta il caro estinto, con il suo aspetto, la sua voce e con la possibilità di dialogare con lui. Esempi in tal senso sono già noti, come il Now and then dei Beatles o la ChatGrc di Davide Casaleggio, capace di far rivivere il padre Gianroberto.
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