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scheda di Borgognone, G. L'Indice del 2000, n. 09
I testi riprodotti nel volume sono stati tratti da opere di Wilhelm Röpke già pubblicate in italiano: Civitas humana (Rizzoli, 1947), La crisi del collettivismo (La Nuova Italia, 1951) e Scritti liberali (Sansoni, 1974). In essi il sociologo tedesco espone alcuni classici argomenti del liberalismo novecentesco, in primo luogo la critica del collettivismo, il quale conduce alla schiavitù, al nazionalismo statalista e alla paralisi dell'economia. Si passa, poi, alla distinzione tra "Stato malato" e "Stato sano", dove quest'ultimo, ovviamente, è lo Stato caratterizzato dal decentramento e dall'assenza di ogni peso schiacciante sopra gli uomini che tolga loro responsabilità e libertà. Come contrappesi al potere dello Stato, l'autore sottolinea invece l'importanza dell'autonomia della religione, dei giudici, della stampa, ovvero di tutti quei fattori sulla cui indipendenza aveva già insistito il sociologo italiano Gaetano Mosca, che li aveva chiamati "forze sociali". Combattendo contro tutti i vincoli ripudiati dalla ragione ai quali l'uomo si trova sottoposto, il liberalismo viene definito dunque da Röpke, "umanistico, personalistico e antiautoritario". Il sociologo tedesco, infine, espone la tesi di una sostanziale compatibilità tra cristianesimo e liberalismo: come afferma il curatore del volume nel suo saggio introduttivo, in cui vengono ripetute sostanzialmente le stesse tesi proposte poinell'antologia, il cristianesimo, avendo difeso la dignità degli uomini, ed avendo così insegnato loro la libertà e l'antistatalismo, si fonderebbe, nella prospettiva di Röpke, sugli stessi valori da cui prende le mosse il liberalismo.
Giovanni Borgognone
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