Ultreya!", il tipico saluto dei pellegrini, è il diario di quest'ultima esperienza. Zaino in spalla, passo dopo passo, l'autore fa rivivere la fatica, il dolore, le emozioni e le speranze che lo hanno accompagnato nelle quattro settimane dei viaggio e introduce nello spirito più profondo del Cammino. "L'inizio del Cammino è come l'infanzia, quando ignaro della strada devi scoprire il mondo. Poi c'è l'adolescenza con le prime difficoltà e il dolore della crescita. Quando (e se) trovi il tuo equilibrio, semplicemente vivi la tua vita e accumuli esperienze, e questa è la maturità (la parte centrale del Cammino). Infine arriva la tristezza, quando inizi a pensare alla fine del viaggio. Ma se hai vissuto (o camminato) come volevi, non hai paura, perché il tuo tempo non è stato sprecato!")
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