Georgette George si chiama così perché nella piccola cittadina al confine del Canada in cui è nata e cresciuta le ragazze si chiamano in questo modo: Simone Simon, Shane MacShane, Lee Annabelle Lee, Georgette George, appunto, e così via. Sono le piccole soddisfazioni di un mondo di fabbriche fallite e fattorie scomparse, inverni lunghi otto mesi, brutalità quotidiane, mogli picchiate, risse nei bar, faide sanguinarie, alcolismo. Non fosse stato per la sua insegnante di inglese e francese al liceo, che l'ha sempre spinta a non accontentarsi, Georgette non si troverebbe oggi dov'è: in una stanza dell'esclusivo Barnard College di New York in compagnia di Dooley Ann Drayton, dei Drayton, industriali del Connnecticut. Magra come una modella, bionda, occhi di un verde freddo, Dooley ha subito messo in chiaro che vuole essere chiamata Ann e non Dooley, poiché Dooley puzza troppo di "affettazione borghese". Poi, davanti allo sguardo incredulo di Georgette, ha preso i suoi bellissimi vestiti e se ne è disfatta vendendoli a un quarto di quanto li ha pagati sua madre. Non è la sola ad agire così. Molti ragazzi al Bernard College hanno scoperto come Ann che i vestiti alla moda, il tennis, i cocktail party sono "affettazioni borghesi". Poiché quello non è un anno qualsiasi. È l'anno del Tet, l'anno del maggior numero di vittime americane nella guerra del Vietnam, l'anno della Primavera di Praga, l'anno degli assassinii di Robert Kennedy e di Martin Luther King. È il 1968, l'anno della rivolta... )
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