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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
Un "romanzo per adulti" che, come i tanti altri scritti da Barrie, ruota intorno al tema dell'incapacità di accettare la fine dell'infanzia. Un romanzo strano, ricco, originalissimo, commovente e ironico, comico e drammatico, scritto in un linguaggio innovativo fino al paradosso, in cui le voci e le storie del bambino e dell'adulto si cercano e si incontrano, si sfidano e si mescolano in una struttura narrativa anch'essa fluida ed eterogenea.
Avrei voluto parlo correre dietro a un cerchio per i viali ridenti dell'infanzia, dove la memoria ci rammenta di aver corso una volta soltanto, un lungo giorno d'estate, per sbucare dall'altra parte, ormai uomini e donne, a pagare per la gioia vissuta.
Se la storia di Peter Pan e della sua Neverland fa parte dell'immaginario di tutti noi, meno noto è invece il romanzo che di Peter Pan costituisce l'atto di nascita, L'uccellino bianco, un "romanzo per adulti" che, come i tanti altri scritti da Barrie, ruota intorno al tema dell'incapacità di accettare la fine dell'infanzia. Raccontata in prima persona da un narratore di mezza età, nel quale è ben ravvisabile l'alter ego dell'autore, è la storia dell'amicizia – intensa, bellissima e a tratti dolorosa – tra lui e il ragazzino David: insieme inventano scherzi e giochi, ridono e piangono, e si raccontano storie. Una di queste, che occupa la parte centrale del romanzo, è la fiaba di Peter Pan nei giardini di Kensington, che in seguito volò via, come il suo piccolo protagonista di soli sette giorni, dal romanzo-casa in cui era nata, e fu sempre pubblicata da sola, godendo del successo planetario e inarrestabile dell'altro Peter Pan, il "ragazzo che non voleva crescere", e delle sue magiche avventure. Mentre cadeva nell'ombra – e ancora ci resta – quell'Uccellino bianco che gli ha dato vita: un romanzo strano, ricco, originalissimo, commovente e ironico, comico e drammatico, scritto in un linguaggio innovativo fino al paradosso, in cui le voci e le storie del bambino e dell'adulto si cercano e si incontrano, si sfidano e si mescolano in una struttura narrativa anch'essa fluida ed eterogenea, che sembra voler scardinare dall'interno la forma "adulta" del romanzo realistico ottocentesco per far posto alle forme e alle parole del gioco, dell'improvvisazione e della fantasia. Un "mondo di mezzo", la cui cifra è quella di una doppia voce che lo attraversa e lo racconta: tra romanzo e fiaba, tra adulti e bambini, tra male e bene, riso e pianto, sogni e risvegli. E tra la vita e la morte, come i "bambini perduti" che Peter Pan porterà con sé nell'Isola che non c'è.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Trovo che questa versione uscita per Marsilio restituisca, anche grazie alla superba e accuratissima traduzione di Carla Vannuccini, finalmente dignità a quest'opera anche nella nostra lingua. Sicuramente, nulla a che vedere con le riletture disneyane che tutti conoscono, in questo romanzo è possibile apprezzare tutto il genio, la bravura e forse anche i lati oscuri che hanno contraddistinto la figura di questo bizzarro scrittore vittoriano.
Libro interessante. Trasmette malinconia e sensibilità. Consigliato anche per i bambini.
molto bello e semplice. l'ho letto con piacere
Recensioni
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