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Dettagli

2021
5 ottobre 2021
304 p., Rilegato
9788817158848

Descrizione

Da Fidel Castro a Mussolini, passando per Vittorio Emanuele III, Filippo V e perfino Gesù di Nazareth, Mieli riesce, con la brillantezza del grande divulgatore e l'acume dell'attento osservatore dei nostri giorni, a spiegare in cosa consista l'applicazione di un metodo «giudiziario» per una rivisitazione dei fatti e delle figure della storia.

Viviamo tempi di cancellature, riscritture e revisioni, di riconsiderazione degli eventi e dei fenomeni della storia che hanno portato, in anni recenti, a prese di posizione e dichiarazioni epocali: capi di governo che si scusano in nome del proprio Paese per torti od omissioni, per il ruolo svolto dai loro Stati in vicende più o meno lontane. È quindi un elemento di scottante attualità che accende la scintilla di questo libro: accostare nell'aula del «tribunale della storia» le tesi dell'accusa, le arringhe della difesa, i controinterrogatori degli imputati per acquisire nuovi elementi di conoscenza e di giudizio. Tenendo sempre presente che, come scrive Paolo Mieli, «le pubbliche scuse non equivalgono a sentenze definitive. Sono prese d'atto di una modificata percezione delle vicende del passato. Altre ne verranno». Così, da Fidel Castro a Mussolini, passando per Vittorio Emanuele III, Filippo V e perfino Gesù di Nazareth, Mieli riesce, con la brillantezza del grande divulgatore e l'acume dell'attento osservatore dei nostri giorni, a spiegare in cosa consista l'applicazione di un metodo «giudiziario» per una rivisitazione dei fatti e delle figure della storia. «A patto che, beninteso, tale metodo sia utilizzato in modo comprovatamente onesto. In caso contrario, tutto sarà stato inutile.» Il vero processo, dunque, necessario e prezioso, è quello contro ogni tipo di falsificazione. Ed è «il risultato del lavoro del tribunale della storia, tribunale che nell'era dell'informazione diffusa è sempre riunito. In seduta permanente».

Valutazioni e recensioni

2,5/5
Recensioni: 4/5
(6)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Serie di vicende ed episodi storici commentati e descritti con citazioni di testi di altri autori. Riferimenti e richiami storici per arricchire la narrazione spesso meriterebbero maggior approfondimento. Uno dei rari libri che non ho letto fino all'ultima pagina perchè mi ha stancato. Complessivamente deludente

Recensioni: 5/5

Si sforza di avere la genialità delle soluzioni e la rigorosità del linguaggio di Montanelli, ardendo addirittura ad introdurre il tema giudiziario e correttivo di presunte falsificazioni. Ne risulta una antologia fallita, che brucia argomenti interessanti, cospargendoli senza senso e senza ordine per 250 pagine che mancano sempre una vera conclusione. Mieli si limita a citare altri libri, quasi dimenticando clamorosamente lo scopo espresso nell’incipit, finendo per dare ai suoi capitoli dei titoli di giornale, perchè non si ravvisano “imputati”, “arringhe dell’ accusa” o vere “parole della difesa”. Paragrafi intercambiabili l’uno con l’altro in un libro che dovrebbe “rivisitare con metodo giudiziario” (e di giudiziario ci sono solo le denominazioni delle 3 macro parti). Delusione totale. Unico appunto positivo: se si è veramente interessati ex ante a qualcuno dei personaggi trattati, può essere utile trovare le pagine di riferimento dall’indice e spendere 10 minuti per vedere se si dica qualcosa di meno noto (ma sicuramente già discusso in altri e migliori libri).

Recensioni: 5/5

O quantomeno titolo impreciso. Alla fine di molti capitoli non si riesce a capire perché l’autore li ha strutturati, rispetto a quello che sembrava l’argomento base del volume. Avevo pensato che il libro contestasse luoghi comuni e correggese errori storici, invece nulla. Frasi contorte e continui riferimenti ad altri autori, quasi che Mieli stessonon fosse sicuro di quanto aveva scritto. E’ una delle rare volte che non riesco a finire un libro!:

Recensioni: 5/5

Stimo Paolo Mieli, ma il libro è stata una delusione. Sembra abbia letto le introduzioni dei liberi e le abbia trasformate in un libro.