La storia di un ragazzino che si diverte a torturare gli animali finché riceve la giusta e meritata punizione.
“Lo scopo di questo libro è mostrare che la cattiveria verso le creature animali merita – se non la riceve subito – una punizione, e che obbedire alla legge della bontà è il nostro dovere nonché la nostra gioia” – M.B., dalla prefazione di The Tribulations of Tommy Tiptop, 1893. Non era esattamente un cattivo ragazzo, Tommy Tiptop, solo che gli piaceva divertirsi, fare i dispetti e pensare solo a sé stesso. Di tutto questo era in parte responsabile la sua mamma, che lo aveva viziato e vezzeggiato finché era diventato, come dicevano le domestiche, “un guaio tremendo, peggio delle piaghe d’Egitto”. Perdipiù Tommy aveva un compagno di giochi di nome Johnny Triktrak, che era più grande, più forte e perfino più cattivo di lui. Insieme si divertivano a tormentare le sorelline di Tommy e tutti gli animali della famiglia, dando prova di un’efferata fantasia. Finché, dopo aver annegato i gattini, fatto azzuffare tra loro i cagnolini, schiacciato i pulcini con la bicicletta, infilzato farfalle e chi più ne ha più ne metta, arrivò il momento di pagare per le loro malefatte… Da sempre amante della letteratura, facendo tesoro della passione per le storie che si distinguono per la loro morale tutt’altro che scontata e prevedibile, probabilmente memore dello spirito fanciullesco che l’ha reso chi è oggi, dopo Struwwelpeter, Stefano Bessoni torna a occuparsi di piccoli pestiferi, riprendendo un’altra opera ottocentesca, stavolta di lingua inglese, finora inedita in Italia. Scritto e illustrato da autore ignoto a fini educativi, The Tribulations of Tommy Tiptop potrebbe sembrare al lettore un libro non adatto ai bambini, per via delle continue descrizioni di violenza sugli animali, di cui Stefano Bessoni conserva la ferocia e le tinte macabre, anche se in realtà è proprio la ferocia, di cui molti bambini e adulti sono capaci, a renderlo un libro pedagogicamente concreto. Bessoni nella sua postfazione scrive: “Quello che si può dire del libro originale è che è stato pensato e pubblicato in tempi assai diversi dai nostri, in cui gli animali erano considerati al pari di oggetti al mero servizio dell’uomo nonché ritenuti privi di emozioni, sentimenti e insensibili al dolore. Per questo The Tribulations of Tommy Tiptop merita un encomio: per aver tentato a suo modo di sensibilizzare il pubblico più giovane verso il rispetto di tutte le creature viventi. Quando il libro fu pubblicato, in epoca vittoriana, nascevano in Inghilterra i primi schieramenti a favore della protezione degli animali, grazie anche alla Regina Vittoria, che nel 1835 redasse il Cruelty to Animals Act tracciando le linee guida per la limitazione e il controllo delle sperimentazioni scientifiche sugli esseri indifesi. Sempre in quegli anni, studiosi del calibro di Charles Darwin cominciavano ad auspicare il rispetto per tutti gli animali.” Quello di Bessoni è un adattamento illustrato con il suo stile inconfondibile, che si permette però un nuovo finale. Edizione cartonata stampata in Italia su carta Sappi Magno Natural 170gsm di cellulosa ecologica ad alto contenuto di riciclo. Età di lettura: da 6 anni.