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Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2014
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Una "rumizata" a tre, con il vignettista Altan ed il tecnico Rigatti. Da Trieste a Instanbul, Rumiz sintetizza alla perfezione le varie tappe del grande viaggio verso Est. Libro snello, pestifero, onirico. Necessario per chi ancora tentenna a rispolverare la vecchia bicicletta per compiere grandi (o piccole) imprese.
Libro davvero consigliato ,in quanto, in questo libro ti fa vivere a pieno il loro viaggio in bici ,tra varie difficoltà e confini avvincenti
“Dove andate?” Istanbul. Confine di Trieste, ore 16, vento di nordest. Il poliziotto sloveno confronta i ciclisti sbucati dal nulla con le foto segnaletiche sui loro passaporti. Un vignettista, un professore e un giornalista. I tre matti in mutande aspettano davanti all’autorità costituita, godendo l’effetto della loro risposta demenziale. Sanno che l’uomo in divisa deve calcolare in fretta molte distanze anomale. Primo, tra la lentezza delle bici e la lunghezza della strada, duemila chilometri. Secondo, fra la rispettabile maturità dei viaggiatori e le loro sacche da globe-trotter. Terzo, tra la nobiltà della meta finale e la miseria che c’è in mezzo, i Balcani. Ma soprattutto l’uomo deve inghiottire il dislivello fra la propria domanda di routine e quella risposta fuori ordinanza, scodellata con perfido understatement. “Istanbul” come dire Treviso, Udine, Lubiana. “Siamo curdi che tornano a casa”. Il professore rompe il silenzio, si dimentica che le stellette hanno poco senso dell’humor. Ma gli va bene, il poliziotto sorride e si decolla leggeri verso le foreste della Slovenia. Addio Occidente, ristorantini, strade lisce, mousse au chocolat. Si va a Oriente, da dove la gente scappa. Alla faccia di Bossi, del piscio di porco e di Berlusconi, vanno alla ricerca della feccia d’Europa: bulgari, zingari, serbi.
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