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L'opera ha ad oggetto gli illeciti di comune pericolo mediante violenza previsti nel codice penale: una categoria di reati emblematica del diritto penale della post-modernità, per le molteplici connessioni con l'esigenza di sicurezza della collettività, a fronte delle innovazioni tecnologiche e dell'emersione di nuove fenomenologie di pericolo a carattere diffusivo e qualificate dall'indeterminatezza delle vittime. Messi a fuoco i profili storico-sistematici che caratterizzano, in chiave generale, la tutela penale della pubblica incolumità, si esaminano sia le tecniche di anticipazione della tutela, sia il referente strutturale della tipicità - sotteso alla categoria dei delitti di comune pericolo mediante violenza - rappresentato dalla nozione normativa di disastro. Si prosegue con l'analisi delle singole fattispecie delittuose previste nei Capi I e III del Titolo VI (artt.da 422 a 437 e da 449 a 451 c.p.): dalla strage ai disastri incentrati sullo scatenamento di forze e di elementi naturali, dai disastri nell'ambito dei trasporti alle fattispecie di attentato e di cd. prevenzione secondaria. La trattazione è, inoltre, integrata dall'analisi delle disposizioni speciali in tema di sicurezza ed igiene del lavoro, da un lato, e di tutela dell'ambiente dall'inquinamento idrico ed atmosferico e in tema di rifiuti, dall'altro, rispettivamente affrontate in seno all'indagine sulla tutela dell'incolumità sul luogo di lavoro (artt.437 e 451 c.p.) e nell'ambito della problematica figura del cd. disastro innominato (art.434 c.p.). La terza ed ultima parte dell'opera affronta le contravvenzioni e gli illeciti amministrativi concernenti l'incolumità delle persone nei luoghi di pubblico transito o nelle abitazioni (artt.da 672 a 678 c.p.), nonché la fattispecie di cui all'art.658 c.p. (procurato allarme presso l'autorità). Nell'insieme, viene analizzata e sistematizzata l'elaborazione giurisprudenziale in tema di pericolo comune mediante violenza, alla luce delle indicazioni dottrinali, con l'obbiettivo di mettere in condizione l'interprete di fronteggiare l'iper-frammentarietà delle disposizioni in esame tramite l'impiego di canoni ermeneutici avulsi da eccessivi condizionamenti di matrice dogmatica e al contempo orientati, in chiave sistematica, secondo le direttive di valore e i principi di garanzia fissati nella Carta fondamentale.
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