Il carcere è, per sua stessa natura, un luogo di separazione, che per ogni detenuto segna una netta cesura tra la vita prima di varcare le sue porte e quella che si svolge al suo interno. In questo contesto intriso di esperienze diverse e situazioni di fragilità, detenuti e operatori penitenziari - poliziotti, psicologi, educatori, assistenti sociali, medici e infermieri, mediatori culturali, cappellani e volontari - condividono lo stesso spazio e trascorrono gran parte del loro tempo. Questa raccolta di saggi offre uno sguardo esclusivo sulla realtà carceraria italiana, esplorando le sue complesse dinamiche e approfondendo soprattutto la forte componente emotiva che caratterizza questo ambiente. Non a caso il cuore della trattazione ruota attorno alla parola "affettività" nelle sue molteplici sfaccettature, non ultima quella relativa alla delicata questione della sessualità all'interno degli istituti penitenziari. Attraverso il contributo di diverse figure professionali, l'opera offre una visione inedita e dettagliata di un universo spesso percepito come un mondo a parte, senza considerare che la vita dei detenuti si intreccia con quella delle loro famiglie e di chi lavora e opera all'interno del carcere: un luogo, quindi, i cui confini si spandono ben oltre le mura di contenimento e che, anche per questo, dovrebbe rappresentare una sfida collettiva per il benessere dell'intera comunità.)
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