Il volume presenta un caso di studio particolarmente significativo per la conoscenza del mondo italico dell'età del Ferro. Si tratta dell'insediamento di Torre di Satriano, un sito chiave della c.d. area "nord-lucana", dove grazie alle più recenti ricerche della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera è possibile ricostruire assetti sociali, manifestazioni del potere e relazioni interculturali vigenti nella comunità di età arcaica. La vicenda insediativa racconta qui il modo di vivere di genti stanziate nel montuoso entroterra appenninico, le articolazioni sociali e la dimensione economica di una comunità montana, lontana dai grandi centri urbani gravitanti sulle coste tirreniche e ioniche. Il nostro caso permette così di portare alla ribalta la non-città degli Italici, uno spazio dinamico e aperto verso l'esterno, che conoscerà a più riprese fenomeni tipici delle comunità urbane, a partire da importanti forme di manifestazione di lusso e "consumption", in connessione con gli spazi del potere, ma senza trasformarsi mai in centro urbano. In questa non-città degli Italici, dove la società è rigidamente basata sul rango degli individui, nessuna evidente cesura distingue gli spazi della vita quotidiana dalle tombe e le aree per il culto, come invece nelle città della costa. Nessun santuario attirava l'attenzione per monumentalità o raffinate decorazioni: il culto non aveva luogo in uno spazio separato, bensì nelle stesse abitazioni, almeno in quelle appannaggio dei personaggi al vertice della comunità. In ogni nucleo abitativo tra le dimore modeste ne eccelleva una per dimensioni, pianta e tecnica costruttiva. L'abitazione che si distingueva su tutte le altre era quella del capo di tutto l'insediamento, posta nel segmento che ospitava il gruppo/tribù che assurgeva al potere generazione dopo generazione. Nel volume si presenta la residenza ad abside di un personaggio al potere tra VII e prima metà del VI sec. a.C., la sua architettura, il ricchissimo arredo interno. L'edizione complessiva dei materiali permette per la prima volta di comprendere il modus vivendi delle élites al potere delle comunità italiche di Italia meridionale. L'archeologia del mondo italico è stata fino ad anni recenti essenzialmente 'archeologia funeraria'e. Consapevoli di questa lacuna documentaria, a Torre di Satriano la ricerca ha avuto come obbiettivo la conoscenza approfondita dell'abitato, delle sue articolazioni sociali, dei fenomeni di mobilità e contatto con altre genti e spazi geografici.
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