L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2013
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una penna ironica, una testimonianza diretta di una bellissima storia di calcio. Purtroppo spesso si finisce a parlare di questo sport in maniera banale e prevedibile. Pecco desrcive la magica annata di quel Toro attraverso gli occhi di chi ama il calcio per quello che è: uno sport ma non solo, è passione, è uno straordinario aggregatore sociale, è soffrire e gioire insieme a chi condivide la tua fede. In un momento in cui tutto ciò si sta un po' perdendo, questa lettura permette di riaprire gli occhi verso un passato in cui questo sport non era ancora un malato terminale. Infine, Pecci riesce a catapultare appieno il lettore all'interno del mondo granata, un mondo dannatamente affascinante. Straconsigliato a chi ama il calcio e cerca una lettura coinvolgente.
Eraldo è un ragazzo che a venti anni gioca in serie A, uno dei centrocampisti più pazzi e promettenti del nostro campionato. Eraldo ha una fidanzata che l'aspetta al mare dopo la fine del campionato. Quando arriva in riviera per andarla a trovare scopre da un notiziario proveniente da una radio di essere stato ceduto a sorpresa al Torino di Gigi Radice; per la cronaca lo stesso giorno Eraldo scoprì che quella ragazza, la sua ragazza, era diventata anche la ragazza di un altro. 'No se puede matar el toro' è un vecchio adagio della tifoseria più sfortunata d'Italia; Eraldo Pecci lo riprende a modo suo e ci spiega cosa sia stata la stagione '75-76 per uno che l'ha vissuta dall'interno. Pecci, centrocampista fra i migliori del nostro campionato con una propensione alla battuta e all''incontrismo' passatecelo, incapace di correre ma di far correre la palla è ora capace di narrare le vicende di uno spogliatoio super affiatato, svelandoci ogni componente della stagione granata che portò il Torino a vincere lo scudetto numero sette fra riti, scaramanzie, scherzi, battute vissute come se quarant'anni non fossero mai passati; come se ancora si recasse al Filadelfia ad allenarsi assieme a Sala e Graziani, come se il suo sguardo su una città, che all'epoca era in piena ascesa economica grazie alla 'Juventinissima' FIAT, si stesse posando per la prima volta, accarezzando i monumenti di quella che ancora ricorda come una delle sue destinazioni preferite, anche ora che è impegnato fra libri e commenti calcistici e la Romagna è ritornata a essere la sua naturale dimora. Un libro quindi di ricordi narrati in prima persona, con l'ausilio di una prosa leggera, veloce, capace di farsi leggere tutta d'un fiato, anche da chi non è 'granata da legare', come direbbe però qualcun altro.
Pecci ci ricorda com'era il mondo calcio e cosa significava giocare nel TORO; Torino è un termine che chi ama questa squadra non usa mai, Torino è la città,TORO è la squadra di calcio. Questo libro è anche un pezzo della mia vita che passavo tra Comunale e Filadelfia con mio padre. Leggerlo è stata una grande emozione . Grazie Eraldo.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore