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Anno edizione: 1999
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Di solito le mie recensioni sono una sintesi (talvolta frettolosa) di corpose schede di lettura redatte faticosamente, non per tutti i libri.Questo volume di quasi 1200 pagine richiederebbe ben altro. Mi venne regalato da un amico teologo polacco, seguace di Giovanni Paolo II.Ecco perché mi limito a piccolissime impressioni e riflessioni.Prima di tutto forse va capita quella che si potrebbe dire la “questione polacca”: una cultura particolare, il patriottismo, la loro intransigenza (quasi fondamentalista) religiosa che spesso disorienta, anche quando il fedele confida nella comprensione,perdono,misericordia di Dio, incontrando però spesso sacerdoti rigidi e chiusi.Elementi caratterizzanti K.W. sarebbero: l’obbedienza, la lotta per la santità, non tanto perché è un bene ma perché è ciò che si deve fare,un radicalismo cristiano nelle convinzioni classiche (Tommaso, Aristotele, poi Scheler, Hildebrand, Stein,ecc.) e nel realismo, dove fa capolino, in modi non casuali, la Provvidenza.La fede diventa una chiamata all’azione, nell’assoluto dono di sé,nella communio personarum. Una missione: la Chiesa esiste per la salvezza del mondo? In una teologia che non si fa alla scrivania, ma in ginocchio, però avversando quella latina-americana della liberazione.Quindi una Chiesa gerarchica? D’altronde, si afferma, esistono le norme morali assolute (vedi autorità papale, celibato, ordine religiosi femminili, sacerdozio donne, ecc) per Papa G.P.II vanno allora abbandonate le incertezze dell’intelligente e colto Paolo VI che voleva conciliare l’inconciliabile, e pure l’atteggiamento troppo umile di Papa Albino Luciani? Ma non ci si deve neppure adeguarsi alla curia paralizzante del “qui si ragiona in termini di secoli”. La natura umana è morale-spirituale, non semplicemente materiale e la cultura e la religione sono elementi di maggior forza per i realisti nel lungo periodo, anche nelle relazioni internazionali. Quindi: cosa fare della Polonia? del comunismo? che cos’è l’uomo?
Recensioni
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Giovanni Paolo II ha sistematicamente affrontato tutte le questioni più importanti del nostro tempo. Facendo dialogare l'antica saggezza biblica con la vita e il pensiero contemporanei, il Papa "di un paese lontano" ha elaborato una proposta per il nostro futuro. Weigel traccia in queste pagine un ritratto di Karol Wojtyla. Grazie a informazioni e documenti poco conosciuti (tra cui la corrispondenza con Leonid Breznev, Michail Gorbaciov e Deng Xiaoping), Weigel delinea il ruolo che il Pontefice ha rivestito in alcuni dei momenti più cruciali del XX secolo. Nella narrazione ci sono anche degli aneddoti sulla vita del giovane Karol Wojtyla, sui suoi studi, gli amici, i primi anni di sacerdozio, raccontati da chi lo ha conosciuto.
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